Ariete: “Il mio primo album è un po’ lo specchio di tutti, senza distinzioni”

“Specchio” è il titolo del disco d’esordio della cantautrice romana, tra i volti italiani del cosiddetto “bedroom pop”, che a Rockol racconta: “Le mie canzoni nascono con molta naturalezza. Io faccio davvero tutto di pancia, di cuore”.

“Specchio” è il titolo del primo album di Ariete, giovane cantautrice romana, classe 2002, che grazie al successo dei suoi primi due ep del 2020, “Spazio” e “18 anni”, è diventata tra le artiste di riferimento per la generazione Z. Il primo vero e proprio progetto dell’artista, all’anagrafe Arianna Del Giaccio, include undici tracce in cui, tra sonorità pop talvolta accattivanti e in altri momenti più malinconiche, Ariete si guarda letteralmente allo specchio per affrontare un viaggio introspettivo, intimo, ma anche condivisibile. “Queste undici tracce è un po’ come se fossero lo specchio in cui mi ritrovo a fissarmi e per cui mi guardo dentro”, ha raccontato a Rockol Arianna per presentare il suo primo album.

“Questo disco è un po’ lo specchio di tutti”

A differenza dei precedenti progetti, attraverso l’album “Specchio” (leggi qui la nostra recensione) Ariete riesce a far emergere un atteggiamento più mature e consapevole di sé, lo stesso che ha permesso alla cantautrice di conferire un tocco di autenticità alle proprie canzoni per far sentire gli ascoltatori compresi e considerati. Ecco che, la scelta del titolo deriva da due motivi principali. “Il primo riguarda me”, ha spiegato Arianna: “intitolare il disco ‘Specchio’ è un po’ come se fosse una sfida personale nel dire: ‘Ok, a 20 anni mi sono guardata allo specchio e ho visto tutto: il bello e il brutto, le paure, la felicità’”. Ha aggiunto:

“Queste undici tracce è un po’ come se fossero lo specchio in cui mi ritrovo a fissarmi e per cui mi guardo dentro. Ed è come se io, guardandomi in queste undici tracce, dicessi: ‘Ok, ho avuto il coraggio di tirarle fuori’. Il guardarsi allo specchio è semplicemente rendere pubbliche queste canzoni ed avere il coraggio di farle ascoltare a tutti. È una sorta di una metafora, come se lo specchio fossero le canzoni e il guardarsi, l’azione del guardarsi dentro allo specchio, fosse renderle pubbliche e avere il coraggio di accettare lo stato d’animo in cui mi trovavo mentre scrivevo le canzoni e quindi accettare me stessa, accettare le mie paure, le mie insicurezze, i miei momenti di gioia, i momenti difficili durante l’adolescenza”.

Il secondo motivo per cui Ariete ha deciso di intitolare il suo primo disco “Specchio”, ha spiegato l’artista, è invece legato al desiderio della cantautrice di far sentire le altre persone comprese da qualcun altro e parte di una stessa storia che ognuno vive a modo proprio. “È da più o meno due anni che io faccio questo di professione ed è da due anni - da prima di essere un po’ più conosciuta - che le persone mi scrivono, per la maggior parte delle volte, sempre la stessa cosa, che è: ‘Io mi rivedo un sacco nelle tue canzoni. Ogni tanto sembra che tu scriva delle cose come se fossi entrata un giorno nella mia vita e avessi descritto la mia vita in questo momento’”, ha raccontato a Rockol Ariete: “Quindi io sento veramente che queste persone si sentono capite da me e io, allora, mi sento capita da loro se in qualche modo le esperienze che io ho vissuto sono anche simili alle loro”. Per questo motivo, l’artista ha fatto sapere di desiderare che “sia chiaro che questo disco è un po’ lo specchio di tutti”. Ha sottolineato: “Ma non lo specchio di una generazione, lo specchio della comunità LGBTQ+. È lo specchio di tutti: di mia madre, di mia nonna, di mio fratello, dei miei coetanei, delle persone che mi seguono. È lo specchio di qualsiasi persona che si riveda almeno in un pezzo, in qualcosa che racconto. È come se tutti facessimo parte della stessa storia, ma ce la vivessimo in modo diverso. È anche un modo per dire a tutti quanti - a prescindere dall’età, dall’etnia, dall’identità sessuale - che: ‘Il mio specchio è anche il loro e non si devono vergognare a rivedercisi dentro’”.

“Bedroom pop”: come nascono le canzoni di Ariete

Con i suoi primi lavori, Ariete si è fatta conoscere tra le artiste di riferimento per le nuove generazioni, diventando uno dei volti italiani del cosiddetto “bedroom pop”, delle canzoni nate in cameretta. “Alle volte i miei pezzi nascono ancora così, o meglio: non nascono più nella mia cameretta, ma a casa mia”, ha raccontato Arianna spiegando come lavora sui propri brani e sulla loro composizione. Ha aggiunto: “Tante volte mi viene in mente una melodia più in un determinato momento che in altri, poi magari la perfeziono e chiamo Danny/Winniedeputa (all’anagrafe Daniele Razzicchia, ndr) - che è il producer di quasi tutto il disco - e gli chiedo di vederci in studio per svilupparla. Però, molti dei pezzi, anche di questo disco, sono nati o in cameretta o in un momento in cui mi trovavo sola, o a casa mia. Raramente, comunque, le cose mi escono su comando”. Oltre a sottolineare che per lei “nasce tutto con molta naturalezza” e che “io faccio davvero tutto di pancia, di cuore”, Ariete ha poi narrato: “C’è sempre un momento in cui mi sento più ispirata di altri. La verità è che ultimamente scrivo anche meno: con il tour e altri impegni ho scritto poco. Però questa cosa non mi allarma, perché so che sicuramente arriverà poi un momento in cui qualcosa mi scatterà. Ora esce il disco, poi ricominciano altre avventure e conoscerò altre persone, mi innamorerò di altre persone, farò nuove amicizie. Quindi dipende da quello che vivrò poi: vivo tutto così com’è”.

Le collaborazione con Madame e Franco126

“Specchio”, uscito lo scorso 25 febbraio per Bomba Dischi e anticipato dai singoli “L” e “Club”, conta della partecipazione di due artisti ospiti: Madame, che ha firmato il brano “Cicatrici”, e Franco126, che ha collaborato sulla canzone “Fragili”. “Per me Madame e Franco sono fondamentali nel disco come parte del percorso ed è il momento giusto. Se avessi voluto fare feat. ne avrei potuti fare altri dieci mila con tante altre persone, ma non ho voluto proprio perché sento molto a cuore sia Madame che Franco”, ha raccontato Ariete sulla nascita delle collaborazioni, prima di spiegare nel dettaglio il loro valore.

“Sono cresciuta con i lavori di Franco126, e in generale con i progetti di Bomba Dischi. Carl Brave e Franco 126, sia il progetto e poi Franco come solista, sono stati tra ciò che ascoltavo di più tra i 16 e i 18 anni”, ha spiegato Ariete a proposito della collaborazione con il cantante romano: “Nella mia adolescenza quella di Franco è stata tra le voci più presenti. Con lui avevo proprio questa voglia sconfinata di fare un pezzo: ne sentivo il bisogno”.

Il brano con Madame, invece, ha spiegato Arianna essere la realizzazione di un’idea che le due artiste condividevano da tempo. Ariete ha infatti narrato: “Con Madame è da tempo che ci diciamo di voler fare un pezzo insieme. Tra l’altro, è successo tante volte che magari dei produttori o delle altre persone ci volessero mettere insieme in una collaborazione in cui però non c’eravamo solo noi due, ma anche uno o altri due artisti. Sia dalla mia parte che dalla sua si è sempre detto: ‘Forse no, vorremmo che fosse una cosa un po’ più intima’. Quindi una nostra collaborazione sarebbe dovuta essere o su un mio disco o su un suo prossimo disco di Madame - perché sul suo ‘Madame’ uscito lo scorso anno magari non c’era ancora la situazione. È successo sul mio disco e sono contenta che sia così. Lei è veramente una figa e la sento molto vicina a me”. E ancora: “Mi sarebbe fin da subito piaciuto che lei calasse nel pezzo un po’ quel piede con cui è calata in ‘L'anima’ di Marracash - ovviamente stiamo parlando di un altro tipo di disco, di brano, di livello e di storia. Però, io sento che un po’ di anima che ha messo lì, l’ha messa anche nella nostra collaborazione. E sono contenta di sapere che lei era gasata di farla quanto io”.

Il percorso dell’artista vicentina, che ha la stessa età di Arianna, ha già portato Madame a calcare il palco di Sanremo lo scorso anno tra i Big della settantunesima edizione del Festival, mentre il nome di Ariete era incluso nella rosa dei papabili artisti in gara quest’anno alla manifestazione. “Vedremo”, ha risposto la cantautrice romana su una sua possibile futura partecipazione al Festival di Sanremo, mentre spiegava a Rockol i consigli che lei e la cantante di “Voce” si sono scambiate durante la realizzazione di “Cicatrici”.

“L’importante è che arrivi qualcosa”

“Per me questo è un traguardo importante: ogni artista non vede l’ora che esca il suo primo album”, ha detto Ariete rispondendo alla domanda su cosa significhi per la sua carriera l’uscita di “Specchio”. “A me, in realtà, di me non interessa che arrivi qualcosa che voglio io. L’importante è che arrivi qualcosa, punto. Io non sto facendo uscire questo disco con la presunzione che qualcuno capisca quello che voglio io. La cosa bella è che ognuno deve capire quello che vuole”, ha affermato con chiarezza e decisione la giovane cantautrice, che ha realizzato di voler trasformare la sua passione per la musica in un lavoro grazie alla sua partecipazione ai casting di X Factor nel 2019.

“Da quando sono piccola ho sempre amato il mondo della musica da spettatrice, e continuo ad amarlo da spettatrice oltre che da persona che attivamente ci partecipa”, ha narrato a Rockol Ariete, che dal prossimo 12 marzo sarà impegnata in un tour nei club quasi tutto sold out: “Un momento decisivo - che poi è qualcosa di cui non mi piace molto parlare ma che in questo caso ha senso - è stato quando sono andata a fare i provini a X Factor nel 2019. Là mi sono presentata con nome e cognome, quindi ero Arianna Del Giaccio, totalmente staccata da Ariete”. La cantautrice, oltre a sottolineare che in questo momento “Ariete è solo Arianna che canta: sono io”, ha poi narrato: “Avevo 17 anni e abbiamo registrato le puntate, prima che uscissi, tra maggio e giugno, che poi sono state trasmesse a settembre. E io ho firmato con Bomba Dischi a febbraio: nemmeno a dire che Davide Gaucci stava incollato al televisore per cercare qualcuno da mettere sotto contratto. Non è andata così. Però, quando sono andata a X Factor, dove ai provini ho cantato tre inediti che poi non sono mai usciti come Ariete perché sono cose tuttora distanti dal progetto, ho visto dieci persone che erano impressionate da quello che stavo facendo. E non mi era mai successo. I miei genitori questa cosa l’hanno sempre presa in maniera normale, non sono quei tipi di genitori che dicono: ‘Mia figlia è la più brava del mondo, mia figlia diventerà gigante, è una cantante bravissima e mangerà in testa a tutti’. Così sono anche i miei amici e mio fratello. Quando dieci sconosciuti a X Factor hanno detto: ‘Ma sai che sei veramente forte?’. Io ho pensato: ‘Vedi che se questi, che sono persone di case discografiche e qualcosa ci capiranno, mi dicono una cosa del genere, forse veramente le cose che ho da dire sono valide per qualcuno al di fuori delle mie conoscenze”.

La tracklist e la copertina di “Specchio”

1. Giornate noiose

2. Club

3. Cicatrici (feat. Madame)

4. L

5. Castelli di lenzuola

6. Specchio (interludio)

7. Avviso

8. Quella prima

9. Fragili (feat. Franco 126)

10. Spifferi

11. Iride

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