Affaire Spotify, parla Joe Rogan...e si scusa con Neil Young

Nella vicenda che sta causando più di un problema alla piattaforma svedese mancava il punto di vista di chi ha scatenato il tutto

Spotify sta attraversando una bufera come mai nella sua storia. Tutto nasce da alcune dichiarazioni negazioniste riguardo la pandemia sostenute da Joe Rogan nel suo podcast “The Joe Rogan Experience” ospitato dalla piattaforma svedese. A seguito di queste dichiarazioni un buon numero di artisti hanno rimosso la loro musica da Spotify, ma non solo. Oltre 270 membri della comunità scientifica e medica hanno firmato una lettera aperta, nella quale le azioni di Rogan venivano definite "non solo discutibili e offensive, ma anche pericolose dal punto di vista medico e culturale".

La scorsa settimana la situazione è deflagrata con la decisione di Neil Young, Joni Mitchell e Nils Lofgren di ritirare la loro musica dalla piattaforma dopo che Young ha scatenato una protesta contro la disinformazione diffusa sul virus sul podcast di Rogan.

Rogan non aveva ancora rilasciato alcuna dichiarazione su quanto sta accadendo, ora ha pubblicato un video su Instagram dove dice la sua su "alcune delle controversie in corso negli ultimi giorni".

Queste parte delle sue parole: "Non sempre capisco bene. Farò del mio meglio per cercare di bilanciare questi punti di vista più controversi con i punti di vista di altre persone in modo che si possa forse trovare un punto di vista migliore.” Ammette che è una "strana responsabilità avere così tanti punti di vista e ascoltatori", ha inoltre promesso "di fare del mio meglio in futuro per bilanciare le cose".

Riguardo l'abbandono di Neil Young e Joni Mitchell da Spotify, Rogan ha così commentato: "Mi dispiace molto che si sentano così. Di certo non lo voglio. Sono un fan di Neil Young, sono sempre stato un fan di Neil Young". Infine si scusa anche con Spotify: “Non sto cercando di essere controverso. Farò del mio meglio in futuro per bilanciare le cose... Se vi ho fatto incazzare, mi dispiace".



Effettivamente Spotify qualche ragione per essere incazzata ce l'ha. Anzi, ne ha due miliardi. Come i dollari che ha perso come valore di mercato dopo che Neil Young ha rimosso la sua musica dalla piattaforma. Il musicista di natali canadesi aveva così motivato la sua decisione : "Lo faccio perché Spotify sta diffondendo false informazioni sui vaccini, causando potenzialmente la morte a coloro che credono che la disinformazione venga diffusa da loro. Possono avere Rogan o Young. Non entrambi."

Il CEO della società, Daniel Ek, ha rilasciato una dichiarazione ufficiale in cui espone il piano dell'azienda per contrastare la diffusione della disinformazione sul proprio sito. Il principale punto di questo piano prevede l'aggiunta di avvisi sui contenuti in ogni episodio di un podcast in cui si parla del coronavirus. Dice Ek: “Questo avviso indirizzerà gli ascoltatori al nostro hub COVID-19, una risorsa che fornisce un facile accesso a fatti basati sui dati, informazioni aggiornate condivise da scienziati, medici, accademici e autorità sanitarie pubbliche in tutto il mondo, nonché come collegamento a fonti attendibili".

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