Non si arrende, John Lydon. Ha perso la battaglia legale contro gli altri ex componenti dei Sex Pistols ancora in vita: loro volevano concedere l'utilizzo delle canzoni della band in "Pistol", la serie diretta da Danny Boyle - attualmente in lavorazione - che racconterà l'ascesa del fenomeno, lui no. Lo ha incastrato un accordo tra gli ex membri del gruppo simbolo del punk rock firmato nel 1998, che stabiliva che ogni decisione relativa alla gestione degli interessi dei Sex Pistols sarebbe stata soggetta a un voto di maggioranza. Ora, però, il cantante non vuole perdere l'altra battaglia: quella mediatica. In una nuova intervista John Lydon - o Johnny Rotten, come si faceva chiamare negli anni d'oro dei Sex Pistols - è tornato ad attaccare i suoi ex compagni di band. E anche l'operazione del biopic in formato serie tv.
In un'intervista concessa al Telegraph, Lydon ha detto di versare in condizioni economiche non proprio ottimali e ha puntato il dito contro Steve Jones, Paul Cook e Glen Matlock:
"Sono fottuto, sono in bancarotta. Non ho più risparmi, manco la pensione, niente di niente. Non mi sarei mai aspettato che Steve, Paul e Glen si rivelassero così malvagi. E non ci siamo nemmeno mai seduti a parlare di questo. E ora i Sex Pistols sono diventati di proprietà di Topolino. Capito? Di Topolino. Che strano mondo, quello in cui viviamo".
Il riferimento a Topolino riguarda l'emittente che trasmetterà "Pistol", tratta dal libro di memorie del chitarrista Steve Jones, "Lonely boy: tales from a Sex Pistol", uscito nel 2016: è FX, una sussidiaria della Disney. La serie dovrebbe andare in onda nel 2022.