Makai - la recensione di "Hands"
"Hands" è il titolo scelto da Dario Tatoli per il suo EP d'esordio, cinque pezzi all'insegna di un'elettronica con pesanti venature dreampop e acustiche, e un pizzico di post rock. Mixato e masterizzato da Matilde Davoli presso i SUDESTUDIOS di Guagnano (LE) e pubblicato per More Letters Records, “Hands” si avvale di testi scritti da Tatoli stesso e Cataldo Bevilacqua, voce e chitarra dei Barbados. Nel disco hanno suonato inoltre Danilo de Candia (Homelette/The Pier), Giovanni Todisco, Andrea De Marco. Un buon esordio che mette in luce immediatamente i punti di forza di Tavoli, songwriter pulito e capace di dipingere atmosfere dal sapore nordico, eppure mai fredde.
Prologo: Ho messo distrattamente le cuffie per ascoltare “Hands” di Makai, poi mi sono perso a fare altro. Complice la ripetizione automatica di iTunes il tutto è ricominciato da capo per non so quante volte e io sono rimasto ad ascoltarlo senza rendermi conto di nulla. Zero. Passate un paio d’ore, forse anche di più, ho pensato: “Bello lunghetto questo disco, non me lo aspettavo”. Mi sono rimesso a lavorare, poi mi sono bloccato e dopo cinque secondi reali di stallo, alzando lentamente lo sguardo dalla tastiera e guardando il player davanti a me, ho fatto mente locale. “Hands” è un EP. Di cinque pezzi.