18 maggio 1980: quaranta anni fa moriva Ian Curtis (1 / 8)

Il destino ha giocato duro e sporco con Ian Curtis, ma almeno una cosa gliel'ha risparmiata: se non altro, l'indimenticabile leader dei Joy Division ha schivato il futuro postumo da icona pret-a-porter capitato a tanti altri morti giovani, belli e tormentati.
Perché il tormento del ragazzo che si è impiccato a 23 anni nella propria cucina prima di partire per quello che sarebbe stato il primo tour americano del suo gruppo era poco spendibile, mediaticamente parlando: Curtis era come la musica che cantava, spigolosa e difficile, che esigeva impegno e ostinazione anche solo per essere avvicinata, non la solita rockstar che si struggeva per il troppo successo perdendosi in facezie buone giusto per i giornali di gossip o i racconti da spogliatoio. Forse è stato il primo, lui, a pagare di tasca sua il prezzo di mettersi a nudo con la sua musica, come avrebbe fatto parecchi anni più tardi - in un mondo diverso, con un pubblico diverso e in un ambiente diverso - Kurt Cobain: bastava guardarlo cantare dal vivo. Curtis, in concerto, andava oltre la performance: le esibizioni diventavano un ibrido da una seduta di autonalisi e un rito catartico, una specie di confronto con sé stesso - e con i demoni che si portava dentro - dal quale, probabilmente, già sapeva che ne sarebbe uscito sconfitto. Anche a 40 anni dalla sua morte - tanti ne sono passati dal quel 18 maggio del 1980 - rivederlo in azione sul palco rimane sempre un colpo al cuore. Ecco, di seguito, alcune delle migliori esibizioni dal vivo di Ian Curtis coi Joy Division. Buona visione.