Sanremo 2016, Neffa in sala stampa: 'Sogni e nostalgia non è solo una canzone in stile Celentano'

"Celentano? Sì, ma non solo: in questa canzone ci vedo la musica popolare, quella delle bande, il vaudeville. Mi viene in mente il neorealismo, il cinema: le immagini, insomma, più che i suoni": così il cantautore partenopeo presenta alla sala stampa dell'Ariston "Sogni e nostalgia", il brano con cui ha deciso di tornare in gara a Sanremo dodici anni dopo "Le ore piccole".
La votazione congiunta di televoto e sala stampa sembra non aver premiato - almeno al momento - "Sogni e nostalgia", che alla fine della seconda serata del Festival, andata in onda ieri sera (mercoledì 10 febbraio), è finita nella "zona rossa" della classifica: "Sono arrivato qui con la consapevolezza di portare in gara un pezzo che non si addice a Sanremo, che richiede più ascolti prima di essere compreso", dice Neffa, "questa canzone è nata in maniera istintiva: è stata la batteria a suggerirmi la melodia, che vuole rappresentare l'incedere del tempo".
Questa sera, nella serata delle cover, Neffa reinterpreterà "'O sarracino" (brano scritto nel 1958 da Renato Carosone e Nisa, poi inciso dallo stesso Carosone): "Con questa cover ho ritrovato il napoletano che c'è in me, sentivo l'esigenza di farlo uscire", spiega il cantautore, che poi definisce come "decisivo" l'incontro con Roberto Murolo: "Per molto tempo avevo fatto musica nera e lo trovavo contraddittorio, dal momento che sono un bianco di origini napoletane. Mi piacevano tante musiche e provavo sempre a mixare tra loro influenze diverse: da un lato mi sentivo capace di farlo, dall'altro mi dicevo di non essere capace a fondere tante cose diverse e a creare uno stile personale. Nel 2003, invece, è arrivato l'album 'I molteplici mondi di Giovanni, il cantante Neffa': grazie a Murolo, con quel disco ho messo insieme tante cose diverse".