
Quest'anno la redazione di Rockol vuole condividere con i lettori la preparazione dei pacchetti da lasciare sotto l'albero (o che vorrebbe trovare sotto l'albero). Chissà che non possa farvi venire qualche buona idea...
I regali che farò...
Hammond L122 originale usato per le registrazioni di “A whiter shade of pale” dei Procol Harum: Ho visto la pelle d’oca su mio padre un giorno e ho pensato fosse per il freddo. Ero piccola, eravamo a luglio e dagli altoparlanti della spiaggia di Pietra Ligure veniva diffusa “A whiter shade of pale” dei Procol Harum. Non sapevo fosse la sua canzone preferita, anzi, mi sono chiesta perché non gli avessi mai domandato quale fosse. Con l’Hammond sotto l’albero potrà suonarla per sé e per mia madre ogni volta che vorrà.
Neil Young, “Only love can break your heart” (Reprise Records): La vorrei condividere con chiunque. Mi piacerebbe regalare a tutti l'emozione di essere negli anni Settanta per comprare il 45 giri di “Only love can break your heart” e avere il piacere di ascoltarla per la prima volta. E poi. E poi si dice che la canzone sia stata scritta per la fine della relazione tra Graham Nash e Joni Mitchell e penso che - anche se non vera - sia una storia bellissima.
Il biglietto per il concerto del Live Aid 1985 a Wembley, Londra, non esclusivamente ma soprattutto per l’esibizione dei Queen: Basta un attimo per cambiare la storia: Madonna decide di farsi mora e la sorella della mia amica impazzisce, decidendo di strappare tutti i poster di Lady Ciccone dalle pareti della sua camera per lasciare il posto a quelli dei Queen. Questo è stato il mio primo incontro con la band che più ha caratterizzato la mia infanzia. Era il 1990 e mio padre decise di mettere il carico da undici regalandomi “Greatest Hits II”. Nel novembre del 1991, quando stavo per compiere otto anni, i Tg diedero la notizia della morte di Freddie ed io, che lo avevo appena conosciuto, cominciai a collezionare molto sui Queen. Mi piacerebbe mandare qualcuno di caro a Wembley, in un’afosa giornata di luglio, a vedere quello spettacolo della natura di Freddie Mercury e a godersi anche Bryan Ferry con David Gilmour, Elvis Costello, Elton John, quel matto di Phill Collins e tutti gli altri. (Fossi in voi, poi, mi infilerei sul Concorde con Collins e volerei dritta al JFK di Filadelfia per la doppietta)
Il regalo che vorrei...
Mi sono sempre chiesta se esista per davvero un amore che bruci l’anima. Per questo, forse, in regalo vorrei la possibilità di vivere la vita di June Carter, seconda moglie di Johnny Cash. Vorrei essere l’autrice (insieme a M. Kilgore) di una canzone come “Love’s Ring of Fire” (titolo originale del brano registrato nel '62 dalla sorella di June, Anita), essere una musicista capace di suonare anche il banjo e - soprattutto - essere chiesta in sposa da quel mascalzone di Cash durante un concerto in Canada. Se lui non fosse più disponibile, sarei pronta a sposare anche quell'attore che lo ha interpretato al cinema e che risponde al nome di Joaquin Phoenix...
Daniela Calvi