Anouk, 'diplomata in follia'
Nonostante la sua giovane età ed il suo curriculum relativamente breve, Anouk - cantante olandese salita al successo qualche anno fa con la hit "Nobody's wife" - ha le idee molto chiare sul mondo dello showbiz: quando ci accoglie oggi nella sua stanza in un hotel milanese, la ragazza prodigio del rock pop europeo è raggiante, sicura di sè, molto lontana dall'immagine della "one hit wonder" che il suo singolo più famoso, tempo fa, gli aveva appiccicato.
Il suo nuovo disco, "Graduated fool", in uscita il prossimo marzo, è forse la sua opera più organica e completa, grazie anche al ragionevole tempo di lavorazione: "Un budget più alto ed una maggiore tranquillità mi ha permesso di dare più coesione e maturità al disco, della quale sono stata anche produttrice. Ero abituata a registrare, mixare e masterizzare tutto in un paio di settimane: questa volta, invece, abbiamo lavorato due mesi, e siamo riusciti a fare suonare meglio gli strumenti e, soprattutto, la mia voce". Una disco, "Graduated fool", che potrebbe essere una sorta di riscatto per la giovane e grintosa rock singer olandese: "Non mi sono mai diplomata, ed ho sempre avuto una rapporto difficile con le istituzioni scolastiche. Per questo motivo ho scelto il titolo 'Graduated fool': essere pazza è l'unica cosa che mi riesce bene.". E non teme, Anouk, il confronto con la fortunata "Nobody's wife"? "E' vero: fuori dal mio paese succede spesso che la gente mi conosca solo per il mio singolo. Ma con questo album spero di dimostrare di non essere solo un fuoco di paglia. Oltre ad aver prodotto l'album, ho partecipato alla stesura di tutti i brani, ad eccezione di uno, che mi è stato 'prestato' dai K's Choice". Ma il futuro di Anouk è più roseo che mai: "Detesto l'ambiente dell'industria musicale: è pieno di stronzi e manca in maniera assoluta di umanità. Una volta, quando la musica era tutta la mia vita, questa cosa mi faceva soffrire. Ma ora è diverso: grazie a mio figlio (avuto 10 mesi fa dal cantante della reggae band olandese dei Postmen) ho capito che il lavoro non è tutto nella vita. Un concerto o una canzone possono venire male, è vero: ma nel momento in cui torno a casa dal mio bambino questi problemi rimangono fuori dalla porta. Sì, lo ammetto: grazie alla mia famiglia, oggi sono una donna felice". .