E' successo nel 2002: 21 gennaio

Riff aggressivi, tatuaggi e lodi al Signore.
Un connubio impossibile? Non per i californiani P.O.D. , di passaggio in Italia per promuovere il nuovo album “Satellite” che, insieme al precedente platinato “Fundamental elements of Southtown” ha permesso alla band di conquistarsi un seguito di pubblico invidiabile negli USA. Sonny (voce), Marcos (chitarra), Traa (basso) e Wuv (batteria) si sono fatti largo sulla scena rap-metal a colpi di watt e frasi come “Ogni giorno è un nuovo giorno/ sono grato per ogni respiro” (è l'attacco sel singolo “Alive”). “Ci piace la musica positiva, non vogliamo opprimere la gente”, conferma Wuv. “Non ci teniamo però a fare prediche o spingere chi ci ascolta a essere come noi. In generale, direi che ci piace parlare di quello che ci rende persone migliori: l'amore per Dio, per le nostre famiglie, il rapporto con i nostri amici e il posto da cui veniamo”. Nessuna polemica con i colleghi che puntano invece su atteggiamenti ribelli o sull'iconografia satanica tradizionalmente associata al metal. Secondo Wuv, “ognuno ha il diritto di dire quello che vuole. Se vogliono scrivere certe cose, va bene. Ma penso che nel mondo del rock 'n' roll molta gente segua gli stessi schemi perché servono a vendere dischi. Non credo che Marilyn Manson abbia nella sua camera un mantello di Satana a cui recitare le preghiere tutte le sere o che Ozzy Osbourne, quando torna a casa, si metta a trucidare capre. Semplicemente, vendono dischi. Per loro funzionano certi argomenti, i P.O.D. parlano di altro”. Al di là di durezza e aggressività, che restano i fondamenti dello stile del gruppo, i P.O.D. cercano di allargare quanto più possibile il proprio raggio d'azione e per questo hanno chiamato come ospiti in “Satellite” il toaster Eek-A-Mouse e HR dei Bad Brains, seminale band dell'hardcore statunitense: “Sono musicisti con cui siamo cresciuti e ci hanno ispirato. I Bad Brains erano un gruppo diverso da tutti gli altri: neri rasta che suonavano rock pesante e reggae. Mischiavano stili diversi e anche noi cerchiamo di fare lo stesso. Non siamo mai stati una metal band “pura”, abbiamo sempre messo nei nostri pezzi qualcosa di hip-hop, di musica latina, di reggae. Fermarci al rock duro ci limiterebbe come musicisti”. .
Il resoconto completo della chiacchierata con Wuv verrà pubblicata a breve nella sezione interviste di Rockol.