Quale futuro per il ‘vecchio’ disco?
La Repubblica dedica un ampio spazio ad un’inchiesta volta ad analizzare le cause che hanno portato l’industria discografica, negli ultimi anni, sull’orlo del baratro: tra analisi comparate sulle vendite dei prodotti (che rivelano una flessione, rispetto al 1999, del 7,92 %), trovano spazio anche pareri e impressioni di addetti ai lavori.
Il dj Linus, ad esempio, non crede che sia il prezzo dei cd la causa di crisi de mercato: “I ragazzi spendono i soldi per i vestiti ma non per la musica: ormai è importante possedere l’’oggetto’, e basta”. Anche Piero Pelù individua, nelle nuove generazioni, una disaffezione verso il prodotto musicale: “Ormai i ragazzi sono attaccati al computer, che li mette in contatto con il mondo: la musica, oggi, si fruisce in MP3”. Ottimista a metà è Piero La Falce, presidente della filiale italiana della Universal: “L’amore per il supporto discografico si sta spegnendo, senza dubbio, ma i margini di recupero sono molto alti. Serve un rinnovamento nell’industria del settore”. (Fonte: La Repubblica).