Fiorello:
‘Ciao Alex’
Non guardo spesso la televisione.
Non guardo quasi mai i varietà televisivi. Non guardo mai, mai, i varietà televisivi del sabato sera. Ma sabato sera 13 aprile mi sono seduto davanti alla TV, sintonizzata su Rai Uno. Per un solo motivo: volevo vedere se, e in che modo, Fiorello avrebbe accennato alla scomparsa di Alex Baroni. Non per curiosità morbosa: ma per capire se la televisione dell’allegria, della musica, dello show coi lustrini avrebbe speso qualche secondo per ricordare il giovane cantante. Ho pensato che il momento giusto sarebbe stato quando è arrivato Renato Zero, ma non è successo niente. A un certo momento, verso le 23,30, volevo mettere una videocassetta (di un bel film, “Hedwig”) ma mi sono fermato ancora un po’ su Rai Uno perché Fiorello stava cantando “Vecchio frak”. A quel punto il programma era quasi finito. Ormai, tanto valeva vederlo tutto. Ultimo monologo, sigla scanzonata (una versione balneare di “Nessuno” di Mina, con contorno di costumi da bagno e salvagente), una coda di duetto fra Fiorello e l’orchestra. Titoli di coda. Applauso finale.
E dall’alto della scala, Fiorello si toglie il cappello, chiede “Abbiamo finito?” e la regia gli risponde “Siamo ancora in onda”. E lui: “Ma lo spettacolo è finito, sì?”. Congeda il balletto, e con grande delicatezza, persino con un filo d’imbarazzo, mormora: “Volevamo solo dire: ciao Alex”.
Un bel gesto, e una lezione di stile e di professionalità. Ci tenevo a raccontarvelo.
(fz)