Forse, per un cantante è il modo migliore di morire, ma certo la morte non è mai una bella cosa.
Fatto sta che la scena musicale ha perso un altro protagonista. Parliamo di Judge Dread, il cantante di ska/reggae, divenuto famoso negli anni ’70 per le sue canzoni nelle quali, senza troppe formalità, si parlava di sesso. Molti dei suoi pezzi, all’epoca, entrarono nelle classifiche inglesi come ad esempio “Big six” e “Je t’aime... moi non plus”, cover della canzone cantata da Serge Gainsbourg e Jane Birkin.
Dread, il cui vero nome era Alex Hughes, è morto venerdì 13 marzo per un attacco di cuore che lo ha colpito sul palco del Penny Theatre di Canterbury, in Inghilterra. Aveva 53 anni, tutto sommato pochi anche se fino ad allora aveva sempre vissuto una vita intensa. Da poco aveva dato alle stampe un nuovo album, una sorta di raccolta dei suoi più grandi successi che dovrebbe uscire in Inghilterra il 17 marzo.
Prima di morire, sdraiato sul palco, Dread ha cercato la forza per dire al suo pubblico un’ultima cosa: ”continuate ad ascoltare, fatelo per la band”.
Fatto sta che la scena musicale ha perso un altro protagonista. Parliamo di Judge Dread, il cantante di ska/reggae, divenuto famoso negli anni ’70 per le sue canzoni nelle quali, senza troppe formalità, si parlava di sesso. Molti dei suoi pezzi, all’epoca, entrarono nelle classifiche inglesi come ad esempio “Big six” e “Je t’aime... moi non plus”, cover della canzone cantata da Serge Gainsbourg e Jane Birkin.
Dread, il cui vero nome era Alex Hughes, è morto venerdì 13 marzo per un attacco di cuore che lo ha colpito sul palco del Penny Theatre di Canterbury, in Inghilterra. Aveva 53 anni, tutto sommato pochi anche se fino ad allora aveva sempre vissuto una vita intensa. Da poco aveva dato alle stampe un nuovo album, una sorta di raccolta dei suoi più grandi successi che dovrebbe uscire in Inghilterra il 17 marzo.
Prima di morire, sdraiato sul palco, Dread ha cercato la forza per dire al suo pubblico un’ultima cosa: ”continuate ad ascoltare, fatelo per la band”.
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