Robert Palmer torna al 'Rhythm & blues'
In giacca e cravatta, Robert Palmer fa colazione con “Martini vodka” e salatini.
Anche a 50 anni, lo stile è lo stile: se negli anni '70 il cantante di "Addicted to love" era uno yuppie ante litteram, ora il capello un po' grigio e un accenno di onesta pancetta lo rendono più simile al crooner che ha sempre voluto essere. Il suo nuovo disco “Rhythm & blues” è stato interamente registrato in Italia: del resto, Palmer risiede da anni a Lugano, ed è stato un attimo accordarsi con Pino Pischetola, coproduttore, per incidere tra Milano e Capri i 12 brani del disco. Quasi tutti i pezzi sono, oltre che composti interamente da Palmer, anche interamente suonati da lui. «La presenza di altri musicisti avrebbe portato a un altro tipo di risultato: questo è un progetto molto personale, la mia visione del rhythm'n'blues - quello attuale, più che quello dei tempi eroici della Stax». Per il video del singolo, “True love”, Palmer si è ispirato a “Nuovo Cinema Paradiso”, di Giuseppe Tornatore: scene romantiche in bianco e nero che lui attraversa alla Forrest Gump. In autunno probabile un tour europeo, in cui non mancherà di riproporre quello che tuttora rimane il suo brano più fortunato, “Johnny & Mary”. «Ne sto preparando una versione techno. Ricordo quando l’ho presentata a Sanremo, nel ’79; fu un successo ancora più grande in Francia, dove rimase in classifica sei mesi. Poche settimane fa ho firmato un nuovo contratto con la Renault per il suo utilizzo come jingle. E pensare che in America non la stroncarono, dicendo che era “avanguardista”. In effetti è stata una delle prime melodie su una rigida base elettronica, forse ha preparato il terreno per una certa musica pop degli anni ’80». .