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Ben l'Oncle Soul: 'Amo il soul e gli anni '50, ma vivo nel presente'

Ben l'Oncle Soul: 'Amo il soul e gli anni '50, ma vivo nel presente'

 

Ama la musica soul e lo stile anni '50, si sente a suo agio con indosso cappello, bretelle e papillon ma sottolinea "non vengo dal passato": ecco a voi Benjamin Duterde, lo "zio Ben" per gli amici, Ben l'Oncle Soul per le masse. L'artista ventisettenne originario di Tours ha attirato a sé le attenzioni del grande pubblico circa un anno fa, grazie alla sua versione in chiave soul di "Seven nation Army", brano scritto dai White Stripes nel 2003 (la storia del "ripescaggio" del brano ai mondiali di calcio nel 2006 diverte Ben, ma non lo scalfisce più di tanto. Lui segue il basket).



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In effetti, il primo lavoro in studio del cantante francese è stato un Ep, pubblicato nel 2009, composto di 6 tracce, tutte cover di alcuni dei più celebri brani pop degli ultimi 20 anni circa come, ad esempio, "I kissed a girl" di Katy Perry, "Barbie girl" degli Aqua e "Say you'll be there" delle Spice  Girls . Canzoni insolite da rivisitare, ma non senza una ragione ed è stato proprio Ben a spiegarcela: "A parte il fatto che è stato molto divertente, ho pensato che sarebbe stato praticamente impossibile rifare i grandi pezzi che hanno fatto la storia del soul. Insomma, non si può certo far meglio e soprattuto è già stato fatto troppe volte. Mi piacciono le cose nuove, ma devono essere davvero nuove". Il disco in questione è "Soul wash", al quale un anno dopo, seguì il primo (e omonimo) album di inediti di Ben l'Oncle Soul: "Un progetto che racconta il mio mondo. Quando ero un bambino mia madre per farmi addormentare mi faceva ascoltare Otis Redding, Aretha Franklin e Donny Hathaway. Per svegliarmi invece usava Ray Charles, Sam Cooke, Marvin Gaye. La musica fa inevitabilmente parte della mia vita e il mio intento è quello di fare da tramite tra il soul e il tempo presente. Adoro le atmosfere anni '50 e '60, ma sono un ragazzo di oggi che vive nel mondo di oggi, non nel passato". Ben canta sia in francese che in inglese, senza alcuna distinzione o preferenza: "Il francese è la mia lingua, la prima, quella delle mie origini. L'inglese è la lingua della mia cultura musicale, di quello che mi definito in quanto artista. Non potrei scegliere una o l'altra".

Un altro fattore che per l'artista appare fondamentale è quello legato all'aspetto, al quale Ben sembra serbare particolare attenzione: "Tutto ruota sempre intorno al concetto di nuovo e unico. Mi piace e seguo il mondo della moda, io mi ispiro a uno stile retrò perché me lo sento affine e soprattutto perché non mi è mai piaciuto essere uguale agli altri. Ho bisogno di entrare in un 'mood' diverso".    

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