Sanremo, l'adrenalina di Sara 6
Piena di entusiasmo ed energia, interamente vestita di jeans, Sara 6 spiega a Rockol innanzitutto l’importanza di quel numero che ha aggiunto al suo nome d’arte: “Il 6 è il mio numero portafortuna, anche se ammetto di averlo sempre giocato ma non ho mai vinto. E poi ho scoperto proprio ieri che in America la taglia n. 6 corrisponde alla nostra Taglia 42...”. Con un gruppo che si chiamava così, la giovane cantante bolognese ha infatti condiviso tre anni, due album e un Festival di Sanremo: “I Taglia 42 per me sono stati un’esperienza importante! Ho iniziato a scrivere anche grazie a loro e quindi me li porto ancora dentro”, conferma.
Le vicissitudini artistiche di Sara 6 sono iniziate quando ancora era nella culla: “Mia madre mi racconta sempre che una volta, quando avevo due anni e quindi ancora non sapevo parlare, mi alzai dalla culla e cantai tutte e tre le strofe di 'Montagne verdi' di Marcella Bella.
Al che lei, allibita, mi disse: ‘Ok, vuoi cantare? Ci penso io!’ E a tre anni cominciai a cantare nel coro dell’Antoniano e con di mio zio. Ero in sala d’incisione già all’età di 4 anni. E’ stata dura, un’infanzia già dedicata alla musica, ma è un’esperienza che rifarei perché mi è servita. Sono rimasta nel coro dell’Antoniano per ben 9 anni! I miei amici giocavano in cortile, mentre io dopo la scuola prendevo la mia cartella e andavo alle prove. Dopo 9 anni di ‘Zecchino d’Oro’ lessi su un giornale di un concorso per voci nuove e decisi di partecipare. Così ho iniziato la trafila di gruppi, ho fatto la corista per alcuni cantanti, ho cantato con i Taglia 42 e ora eccomi qua".
"Con i Taglia 42", continua Sara, "ho fatto un Sanremo Giovani nel 1997 con il brano ‘Regolare’ e l’anno seguente siamo approdati al Festival con ‘Con il naso in su’; ora mi sono presentata con un brano mio ed è tutta un’altra storia, un carico di lavoro diverso. Qui mi gioco proprio tutto. Ieri sul palco dell’Ariston avevo l’adrenalina a mille ma è stato bellissimo”. Poco più che ventenne, Sara ha quindi già sulle spalle un bagaglio di esperienza da veterana, ma continua a vivere questa dimensione con grande passione e non senza degli obbiettivi: “Ora uscirò col mio album e chiaramente voglio entrare anch’io dalla porta principale. Non chiedo tanto: vorrei solo ritagliarmi il mio spazio, fare i miei concerti, vendere qualche disco e poter vivere di questo”.
L’album d’esordio come solista, Sara 6 lo pubblicherà nel giro di un mese e rispecchia quelle che sono le sue passioni: “Sono molto soddisfatta di come sta lavorando il mio produttore Lorenzo Sebastiani, di come stanno venendo le canzoni, del fatto che è un disco tutto mio.
Ho scritto i testi, che riguardano tematiche molto femminili in cui parecchie donne si ritroveranno. A volte scrivo anche delle lettere d’amore che diventano poi delle canzoni. Dal punto di vista musicale, invece, l’album è molto maschile (mi piace l’idea di questi due emisferi che si incontrano), abbastanza aggressivo, con chitarre rock, atmosfere anni ’70 un po’ funk e moderne campionature. Ci sono naturalmente anche delle ballad, un po’ West Coast o alla Rod Stewart. E’ un album comunque molto suonato, che sarà divertente eseguire dal vivo”. E dal vivo, come abbiamo constatato a Sanremo, Sara 6 si diverte molto, moltissimo….
Rockol è a Sanremo: per vedere e ascoltare le interviste realizzate ai protagonisti del Festival, cliccate qui:
http://streaming.rockol.it