Sanremo, don Pasquale tifa per Peppino

Rockol ha incontrato il padre spirituale del Festival, don Pasquale Traetta, quasi compaesano di Anna Oxa, ma da cinque anni trapiantato sulla Riviera ligure dove è parroco a Coldirodi, a pochi chilometri da Sanremo. Don Pasquale è balzato agli onori della cronaca per aver difeso Eminem. Come previsto, per ora l'annunciata esibizione del rapper bianco rappresenta l'unico scandalo della manifestazione canora che prende il via tra meno di due ore.
Il vescovo di Foggia vorrebbe censurare l'intervento di Eminem, lei, invece, trova legittima la sua esibizione. Come mai? Ha i suoi dischi?
“Facciamo chiarezza.
Non sono certamente un suo fan e non ho acquistato il suo album. Ho, però, difeso il suo diritto a esibirsi perché ritengo che sia una buona opportunità per capire chi è veramente, al di là di quello che dice. Vi faccio un esempio: due anni fa ho conosciuto Aldo Busi e posso assicurare che non è come vuole apparire. Certo, le volgarità possono infastidire, ma bisogna cercare il dialogo e non fermarsi alle apparenze. Dobbiamo convivere con il bene e con il male: credo che il mio compito consista ne capire perché i giovani cercano di colmare, spesso nel modo sbagliato, un evidente vuoto esistenziale”.
Adesso non tirerà in ballo il rock demoniaco…
“Sono tutte sciocchezze, si tratta soltanto di forme di espressione, non ha senso demonizzare la musica”.
Ma lei che canzoni ascolta? Qual è l'ultimo disco che ha acquistato?
“Ascolto un po' di tutto. Ultimamente ho comprato il nuovo cd di Adriano Cementano, lo trovo straordinario”.
Come potrebbe definire il suo rapporto con gli artisti sanremesi?
“Diciamo che nel complesso sono stato accolto bene, anche se non tutti hanno fatto salti di gioia”.
Da quando è il padre spirituale del Festival, chi ha cercato maggiormente il suo conforto?
“Valeria Mazza, Sabrina Ferilli e Fabio Fazio”. Lei ha avuto modo di ascoltare tutte le canzoni in gara durante le prove, chi le è piaciuto di più?
“Il gruppo dei ragazzini tra i giovani, non ricordo il nome (Gazosa, ndr), e Peppino di Capri”.
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