L'americana Faith Hill arriva in Italia sull’onda dell’incredibile successo ottenuto in patria con l’ultimo album “Breathe”. Si esibirà questa sera al Festival per presentare un disco che segna marcatamente una svolta pop da parte di un’artista uscita dalla fucina nashvilliana, da sempre stata il serbatoio di alimentazione della scena country.
L’album, pubblicato in America nel 1999, è uscito in Europa un anno e mezzo dopo, in pratica contemporaneamente alla conquista di tre Grammy Award, dopo aver venduto negli states oltre 8 milioni di copie. “Il fatto di essere qui a promuovere un album che è uscito un anno e mezzo fa è un riconoscimento al lavoro da cui è scaturito – afferma la cantante, di passaggio nella sala stampa dell'Ariston-. Ho lavorato molto per riuscire a fare un disco che che potesse essere ascoltato per intero dal maggior numero possibile di persone”.
“Mi piace fare musica che che provochi delle emozioni, che celebri la vita e l’amore e che quindi è indicata per gente di ogni età", spiega ancora la bionda cantante. "Sono nata nel Mississippi e sono cresciuta ascoltando gospel, country, soul, rock’n’roll e pop. Il primo concerto che ho visto, quando avevo 8 anni, è stato di Elvis Presley. Ho assorbito vari stili e le mie influenze sono molto varie e le ho trasposte nella mia musica”.
Già, la musica. Ma buona parte del successo della cantante è dovuto anche al lavoro sulla sua immagine. Faith non nasconde l'opera di uno staff affiatato, ma ribadisce anche la sua spontaneità: “Io sono ciò che si vede, non fingo di essere qualcos’altro. Però ho anche un grosso aiuto intorno a me perché sono circondata da un gruppo di persone con le quali mi trovo molto bene. Lavoro anche con degli italiani: Francesca (Tolot n.d.r.), che è di Venezia, ed Enzo che è siciliano. Per quanto riguarda il mio abbigliamento mi rivolgo invece a un sarto di New York. E’ un po’ come essere ogni giorno una Cenerentola cui si trovano dei nuovi vestiti; però mi sento bene nei miei panni con queste persone”. La voglia di spontaneità emerge anche dalla passione per la dimensione live: “Credo che i concerti siano il momento più gratificante per un’artista, soprattutto quando si passano mesi in studio per registrare un album. Si sente la reazione del pubblico e si ha la possibilità di portare in giro la propria visione della musica”.
La Hill è arrivata a Sanremo con la consapevolezza dell'importanza che può avere questa opportunità: “voglio aprirmi un varco in Italia e trarre ispirazione dalla musica che ascolterò qui”. Faith Hill, insomma, ha capito che molte carriere di artisti stranieri sono cominciate in Italia proprio dal Festival di Sanremo. Ma la star americana auspica anche di tornare nel nostro paese in altre circostanze: “Sarebbe interessante che la mia presenza qui fosse seguita da un mio ritorno, magari con il mio show in Italia. Ci stiamo lavorando”.
L'intervista video di Rockol a Faith Hill è online è sul canale streaming: STREAMING
Rockol è a Sanremo: per vedere e ascoltare le interviste realizzate ai protagonisti del Festival, cliccate qui:
http://streaming.rockol.it
L’album, pubblicato in America nel 1999, è uscito in Europa un anno e mezzo dopo, in pratica contemporaneamente alla conquista di tre Grammy Award, dopo aver venduto negli states oltre 8 milioni di copie. “Il fatto di essere qui a promuovere un album che è uscito un anno e mezzo fa è un riconoscimento al lavoro da cui è scaturito – afferma la cantante, di passaggio nella sala stampa dell'Ariston-. Ho lavorato molto per riuscire a fare un disco che che potesse essere ascoltato per intero dal maggior numero possibile di persone”.
“Mi piace fare musica che che provochi delle emozioni, che celebri la vita e l’amore e che quindi è indicata per gente di ogni età", spiega ancora la bionda cantante. "Sono nata nel Mississippi e sono cresciuta ascoltando gospel, country, soul, rock’n’roll e pop. Il primo concerto che ho visto, quando avevo 8 anni, è stato di Elvis Presley. Ho assorbito vari stili e le mie influenze sono molto varie e le ho trasposte nella mia musica”.
Già, la musica. Ma buona parte del successo della cantante è dovuto anche al lavoro sulla sua immagine. Faith non nasconde l'opera di uno staff affiatato, ma ribadisce anche la sua spontaneità: “Io sono ciò che si vede, non fingo di essere qualcos’altro. Però ho anche un grosso aiuto intorno a me perché sono circondata da un gruppo di persone con le quali mi trovo molto bene. Lavoro anche con degli italiani: Francesca (Tolot n.d.r.), che è di Venezia, ed Enzo che è siciliano. Per quanto riguarda il mio abbigliamento mi rivolgo invece a un sarto di New York. E’ un po’ come essere ogni giorno una Cenerentola cui si trovano dei nuovi vestiti; però mi sento bene nei miei panni con queste persone”. La voglia di spontaneità emerge anche dalla passione per la dimensione live: “Credo che i concerti siano il momento più gratificante per un’artista, soprattutto quando si passano mesi in studio per registrare un album. Si sente la reazione del pubblico e si ha la possibilità di portare in giro la propria visione della musica”.
La Hill è arrivata a Sanremo con la consapevolezza dell'importanza che può avere questa opportunità: “voglio aprirmi un varco in Italia e trarre ispirazione dalla musica che ascolterò qui”. Faith Hill, insomma, ha capito che molte carriere di artisti stranieri sono cominciate in Italia proprio dal Festival di Sanremo. Ma la star americana auspica anche di tornare nel nostro paese in altre circostanze: “Sarebbe interessante che la mia presenza qui fosse seguita da un mio ritorno, magari con il mio show in Italia. Ci stiamo lavorando”.
L'intervista video di Rockol a Faith Hill è online è sul canale streaming: STREAMING
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