Zucchero: partito il tour, tra kitsch e Che Guevara

Quasi tutti i quotidiani presenti alla data inaugurale del tour di Zucchero, a Montichiari (Brescia).
Secondo Marinella Venegoni de "La Stampa", davanti a 6.000 persone Zucchero ha portato «il Che in discoteca, in uno scenario che è essenzialmente un’americanata». «Lui e i suoi musicisti stavano ai piedi di una breve pedana fatta a torta, che ospitava un quartetto d’archi tutto femminile, come vuole la moda pop del momento. La torta, poi, si illuminava del tricolore italiano. Ma altre suggestioni e controsensi e divertimenti percorrono il palco (.) tra il kitsch e il modernariato, a formare un’atmosfera che somiglia al complesso subconscio del nostro eroe, uomo di mille sfaccettature dietro l’apparente bonomia e semplicità». Durante "Arcord", con la voce di Augusto Daolio dei Nomadi, appare un’applaudita immagine di Che Guevara; la cosa colpisce anche Mario Luzzatto Fegiz del "Corriere della Sera", che scrive: «Lo show, a ribadire la vocazione internazionale dell'operazione, parte con una tripletta di canzoni dal titolo inglese "You make me feel loved", "Forever your man" e "Back to you", seguita da "Arcord". (.) Il pubblico si scalda particolarmente nello Zucchero malizioso e inquieto di "Diavolo in me", "Overdose d'amore" e soprattutto "Il mare impetuoso". Ma anche per gli afrori sensuali di "Menta e rosmarino", per il gioco trascinante di "Con le mani" e per i ricordi d'infanzia dei brani del finale: "Wonderful world" e "Diamante". Nei numerosi bis un collage fra "Dune mosse" e "Senza una donna", poi "Così celeste" e "Per colpa di chi". Il gioco dei contrasti passato-presente è realizzato da due sezioni strumentali diverse, i 4 archi e la band blues classica di 6 elementi dove spiccano Derrek Wilson alle percussioni e la intrigante bassista Gail Ann Dorsey. Trionfo. .
Lo show riprende dunque lo spirito dell'album, via Emilia e Mississippi con tanta nostalgia per un'Italia e un mondo perduti. Il mix di versi italiani e slogan inglesi va al cuore. Stasera replica a Montichiari, domani a Bolzano, poi Treviso, Milano, Firenze, Torino, Perugia, Roma, Bari, Pesaro, Genova».
Positivo anche il parere di Paolo Zaccagnini de "Il Messaggero", anche se con una riserva: «Chi scrive avrebbe preferito non ascoltare subito tutto o quasi "Bluesugar", album non del tutto riuscito nonostante le vendite stratosferiche».