L'ha fatto davvero: Jason Isbell, uno dei migliori cantautori rock degli ultimi anni, aveva promesso questo album su Twitter. Se la Georgia avesse avesse contribuito in maniera significativa alla vittoria di Joe Biden e alla sconfitta di Trump, avrebbe inciso un album di cover di artisti dello stato.
Qualche mese dopo, eccoci con questo gioiello, un lavoro collettivo davvero notevole: non è il primo album tributo allo stato (arriva dopo l'ep dei Death Cab For Cutie e un paio di compilation), ma è il migliore. Isbell è nativo dell'Alabama, ma la sua carriera musicale è legata alla Georgia e ai Drive-By Truckers, una delle band simbolo del rock locale in cui ha militato prima di lanciare la sua carriera solista. Insomma, è di casa e conosce bene la materia.
Georgia rocks
Il blu del titolo è un colore musicale che ovviamente richiama il blues e il sud degli Stati Uniti. Ma soprattutto gioca con la trasformazione di uno stato solitamente conservatore, passato dal rosso dei Repubblicani al blu dei Democratici: ha votato per Biden ed eletto due senatori che hanno dato al nuovo presidente la maggioranza in Senato. Il tutto grazie ad lungo lavoro della democratica Stacey Abrams, che ha pure quasi vinto le elezioni da governatore un paio di anni fa e ha poi portato al voto milioni milioni di persone lavorando sul territorio. Un debito che Isbell ha deciso di saldare con un album in cui ha inciso 13 cover, aiutato da amici, che condividono con lui parti vocali o strumentali: dalla moglie Amanda Shires e il chitarrista Sadler Vaden (entrambi con buone carriere soliste e ed entrambi nei 400 Unit, la sua di Isbell, una sorta di Heartbreakers contenporanei) a Brandi Carlile, a Steve Gorman, membro fondatore dei Black Crowes, che suona nella sua "Sometime salvation".
Le canzoni
In apertura e chiusura ci sono due brani dei R.E.M., e non poteva essere altrimenti: una "Nightswimming" riletta per chitarre e mandolino (il bravissimo Chris Tile) e una "Driver 8" in versione folk rock. In mezzo c'è anche "Kid fears", forse la più bella collaborazione esterna di Michael Stipe, originariamente un pazzesco incastro a tre voci con le Indigo Girls riletto alla perfezione da Isbell con Brandi Carlisle e Julien Baker. Ma c'è veramente di tutto: dalla rilettura "In Memory of Elizabeth Reed” degli Allman Brothers Band, a Otis Redding, a James Brown ("It’s a Man’s World” opportunamente cantata da una voce femminile, Brittney Spencer) a Cat Power, a nomi di nicchia come Now It’s Overhead. La scelta delle canzoni è da 10, l'interpretazione notevole.
Il capolavoro
Quando ho riconosciuto il brano, mi sono venuti i brividi. E anche se non lo conoscete, è l'occasione per riscoprire uno dei più grandi e sottovalutati cantautori americani: Vic Chesnutt, “Amico, stronzo, angelo, mutante: è arrivato e ha fatto in modo che le persone disgustose e disturbate ci sembrassero… non so, più belle, credo”, come lo ha descritto Kristin Hersh nel libro "Non fare stronzate, non morire". Chesnutt era tetraplegico, è morto nel 2009, dopo una manciata di dischi stupendi, in cui suonava ballate elementari e strazianti. "I'm through" è una canzone di un'intensità e di una disperazione totale, riletta da con rispetto e passione. Il gioiello di un grande lavoro.