Il progetto si apre e si chiude con due pezzi che rimangono addosso anche dopo l’ascolto: “QVC9” e “Outro In The Night”. C’è un filo rosso a legarle. Produzioni urban, curate dallo stesso Gemitaiz, si sposano con il suono di un piano classico, mentre le parole, alcune crude, sembrano danzare sulla musica in un gioco di pesi e contrappesi. Non è un caso che nel video di “QVC9” sia protagonista una pattinatrice dai movimenti soavi, ma anche un’aggressiva squadra di hockey sul ghiaccio. Un’unione di contrasti. “QVC9”, uscito a distanza di due anni dal volume otto, con i suoi diciotto brani, non tradisce le aspettative: restituisce un Gemitaiz in grande forma, capace di evolversi ancora in questo nuovo capitolo della saga.
Cane sciolto
Sperimentatore e artista che milita sempre nel campionato hip hop a 360°, senza annacquamenti, Gemitaiz è un cane senza briglie e padroni: gioca con la musica, il livello delle produzioni è molto alto, passando da un brano in cui domina l’ego-trip a un pezzo più viscerale in cui si mette a nudo. “QVC9”, con una cover firmata dall’artista inglese Oh De Laval, ha tante anime ed è, per la sua complessità, una lettera d’amore alla musica. Naturalmente non mancano neanche in questo mixtape, come nei precedenti, featuring importanti: Fabri Fibra, Geolier, Emis Killa, Nitro, Carl Brave, Ensi, Speranza, Chadia Rodriguez, Priestess, Izi, Achille Lauro, Gemello, Mystic One, D’African e l’immancabile MadMan. Abbiamo già scritto di come nel tempo il concetto di mixtape, soprattutto grazie al rap, sia cambiato: qui le produzioni, infatti, sono tutte originali. “Il nuovo mixtape è nato, come tutti i miei mixtape precedenti – ha spiegato Gem - dall’esigenza di scrivere ed esprimermi in maniera differente da un disco ufficiale, per mantenere la magia di 11 anni fa, quando è cominciata. Questo però è un gradino sopra agli altri 8 volumi se vogliamo, perché la musica è tutta inedita e ci sono diverse canzoni prodotte da me medesimo, per me è la prima volta che succede. Una rinascita”. Immergendosi dentro le svariate atmosfere del disco si possono trovare brani con attitudini più pop come “Mama”, produzioni venate da chitarre acustiche in “In una benz”, fiumi di parole sparate come proiettili in “Fuck/Peace”, tocchi quasi western come in “Più di così”. Due pezzi che meritano l’ascolto sono “Ehy” con la doppia anima femminile di Priestess e Chadia Rodriguez, oltre a “Si va pt. 3”, brano hip hop roccioso. L’unico appunto è la lunghezza: diciotto tracce sono tante, un po’ troppe. Sarebbe significativo vedere Gemitaiz lavorare su un progetto più compatto. Magari il prossimo album?
Il pezzo da ascoltare: “Mondo di fango”
Una dichiarazione di sentimenti per la prima e unica musa, la musica, sull’onda di una domanda tormentata: “a che servono gli artisti?”. Un pezzo profondo con suoni calibrati e parole che sembrano scolpirli. È uno dei brani più riusciti: la voce roca di Gemitaiz sputa fuori visioni, fotografie ed emozioni.