Sembravano spariti dalla circolazione, o quasi: l'ultimo album dei My Morning Jacket è "The waterfall" del 2015 - nel frattempo solo qualche concerto qua e là. Il leader Jim James si è dedicato alla carriera solista, pubblicando a raffica (e anche il chitarrista Carl Broemel ha realizzato due album niente male).
Poi, all'improvviso un nuovo album, che nuovo non è: "The waterfall II" è uscito la scorsa settimana, pochi giorni dopo l'annuncio - ma i fan ne conoscevano l'esistenza da tempo. Si tratta di canzoni registrate durante le stesse sessioni, che la band aveva citato in diverse interviste - alcune sono state suonate dal vivo. Jim James ha raccontato che il gruppo ha già un altro album pronto, inciso nel 2019, ma con canzoni che vanno portate su un palco - cosa che ora non si può fare. Mentre quelle di "The waterfall II" "risuonano" con i tempi attuali, ha spiegato James.
Le spiegazioni di contesto potrebbero anche inibire i non-fan e "The waterfall II" potrebbe sembrare un disco minore. Ma un disco minore dei My Morning Jacket è comunque sopra la media, e questo è pure un signor album.
Come nel predecessore, in "The waterfall II" c'è poco rock (sopratutto "Wasted"), ci sono canzoni generalemente più tranquille. Ma va ricordato che usare la parola "canzone" è limitativo, in questo caso: il bello dei MMJ è che anche nei brani più tradizionali c'è sempre un guizzo, una deviazione di percorso che rende tutto più interessante: come il country-rock di "Climbing the ladder" che rallenta e riparte, o l'assolo di chitarra che dà alla ballata "Feel you" un sapore da California vintage. Il vero capolavoro del disco è "Magic bullet", dall'incedere ipnotico, e dalle aperture inaspettate con chitarre e fiati: una canzone che si inserisce perfettamente nel non-canone dei MMJ.
Insomma: un'altra occasione per (ri)scoprire una delle migliori band americane degli ultimi 20 anni. Un disco tutt'altro che minore e che conferma l'originalita di Jim James e soci.