Poco meno di un anno fa usciva "Warm", primo disco totalmente inedito e in solitudine di Jeff Tweedy, la mente dei Wilco. Arriva ora il secondo capitolo di quel piccolo gioiello: "Warmer".
Fin dal titolo, si tratta di un secondo capitolo dello stesso progetto: le canzoni sono state registrate nelle stesse sessioni, e con lo stesso spirito. Ma questa seconda puntata risulta essere meno convincente.
E' un'uscita minore, per spirito e per momento: "Warm" arrivava a fine 2018, con i Wilco in pausa e con la contemporanea uscita dell'autobiografia del cantante, "Let's go, so we can go back". "Warmer" è stato pubblicato in sordina: prima solo in vinile ad aprile, per il Record Store Day - poi la pubblicazione sulle piattaforme digitali, durante l'estate. Ma nel frattempo la macchina dei Wilco ha ripreso a correre: la band è tornata in tour (sarà in Italia a metà settembre), e a ottobre esce il nuovo album "Ode to joy".
Inevitabile che questo album passi in secondo piano - non solo per la tempistica, ma anche per le canzoni in sé: "Warm" aveva diversi brani memorabili, che univano il songwriting classico con piccoli deviazione sonore (sempre il marchio della band...). Qua lo schema è ancora più semplice, più dimesso: canzoni basate su chitarra acustica, con un tocco di elettrica un po' dissonante (che ricorda sempre i Wilco...), ma nessuna canzone davvero memorabile.
Un disco di lati B, per intenderci: che, se conoscete Tweedy, sono sempre meglio della media della produzione rock-cantautorale americana. "Warmer" è un album per fan, una sorta di complemento a "Warm" - ma se quest'ultimo era un passo interessante in una lunga storia, "Warmer" non lascia tracce davvero rilevanti. Attendiamo con interesse il nuovo disco dei Wilco, invece...