All'inizio, sette anni fa, sembrava un bell'esperimento scientifico: quattro stimati musicisti e produttori - Vittorio Cosma, Max Casacci dei Subsonica, Gianni Maroccolo e Riccardo Sinigallia - che si mettono a fare musica strumentale, usando come "frontman" uno scienziato che fa divulgazione. Il primo disco fu "Planetario", accompagnato da uno spettacolo fatti di visual e racconto. L'esperimento è andato bene e oggi, 2019, siamo al terzo disco: dopo "Botanica" arriva "DNA", che sarà seguito da un nuovo spettacolo, sempre "illustrato" da Marino Capitanio.
Quello che i musicisti scherzosamente chiamano “il nostro Freddie Mercury” questa volta è Telmo Pievani, filosofo, storico della biologia ed esperto di teoria dell’evoluzione: a lui il compito di raccontare in questi brani la storia della vita, ruotando attorno ai concerti scientifici - con il supporto di qualche ospite (la voce di Eugenio Finardi, che fa Dio in "Storia compatta della vita" e "Suite cellulare", assieme a quella di Riccardo Senigallia) e il sostegno esterno dell'Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro.
L'esperimento non sorprende più, ma funziona: 8 brani strumentali, più o meno lunghe (si arriva ai 14 minuti della "Suite cellulare": la musica ricorda molte fonti (i Pink Floyd su tutti), ma la capacità di scrivere di questi quattro artigiani della musica italiana è perfetta, come sempre.
"DNA" è divulgazione scientifica, ma è anche musica estremamente piacevole, e per certi versi necessaria: un progetto che riafferma il valore della scienza, della ricerca e della salute in un periodo storico in queste certezze vengono messe in discussione da "opinioni" senza fondamento. Da sottolineare, anche la bellezza dell'oggetto: un CD di grandi dimensioni - come già nei volumi precedenti - che si apre e diventa un'infografica. Da avere.