Tutto cambia. Ma certe cose – e quanto ci sbagliamo a crederlo! – sembrano destinate a durare in eterno. Fra queste si potevano, almeno fino a poco tempo fa, annoverare i Kiss, che parevano un’istituzione come la Croce Rossa, le Poste o la Banca d’Italia: roba che c’è da tanto tempo e resterà ancora per molto.
E invece l’annuncio del tour d’addio della band newyorchese (lo scorso settembre) ha frantumato questa certezza. Una certezza, sia ben chiaro, non legata all’essere fan del gruppo, ma semplicemente al fatto di sapere che Gene Simmons e i suoi erano in giro, da qualche parte, a fare ciò che sempre hanno fatto: suonare rock’n’roll/hard rock con anima pop, truccati come maschere del teatro giapponese e con costumi di scena degni di un b-movie della Troma.
I Kiss, fin dalla prima metà degli anni Settanta, hanno gestito il proprio business con piglio da imprenditori consumati e, ovviamente, il tour d’addio è occasione per innescare una campagna di marketing selvaggia, spingendo sul merchandising e su una nuova uscita discografica. Che, però, non è un album di pezzi inediti (mossa che avrebbe avuto pochissimo significato, in effetti, visto il momento), ma l’ennesimo best of che raccoglie un buon numero dei maggiori successi sfornati dai “quattro del bacio”.
Una mossa commerciale sensata, si diceva, ma con un retrogusto amaro. Nel senso che, in occasione di un addio vero e proprio, ci si aspetterebbe qualcosa in più di un disco compilation con le solite hit dei Kiss – quelle che fan e meno fan conoscono già a menadito (anche chi non possiede un solo loro album conosce quasi di sicuro pezzi come “I was made for loving you”, “Rock’n’roll all nite”, “Crazy crazy nights”, “Beth”, “Lick it up”, “Heaven’s on fire”, “Detroit rock city”…).
In buona sostanza: questo disco è sostanzialmente rivolto a un bacino di potenziali acquirenti ristretto a due categorie. I completisti hardcore e gli eventuali neofiti totali. Per tutti gli altri resta la scelta di servirsi al ricco buffet della discografia dei Kiss, magari alla ricerca di perle minori e pezzi meno inflazionati.