Il 19 agosto del 2008 una poco conosciuta band del New Jersey pubblicava un bel disco di rock "classico", zeppo di riferimenti e citazioni, e con un'urgenza che sembrava arrivare dal punk. A fine 2008 era nelle classifiche della stampa e meno di un anno dopo, la band si ritrovava a cantare di fronte a quasi centomila persone, ad Hyde Park prima a Glastonbury, assieme a Bruce Springsteen.
La band è quella dei Gaslight Anthem di Brian Fallon, e il disco è il loro secondo album in studio, “The ’59 Sound”. 10 anni dopo, rimane un gioiello, che unisce il Boss, i Pearl Jam, i Ramones, con testi che citano Springsteen ("Meet by the river's edge" è un omaggio in cui si fatica a contare le citazioni), Tom Petty, i Counting Crows, Miles Davis e chissà quanti altri. Ma testi che, soprattutto raccontano la difficolta di crescere, di trovare il proprio posto nel mondo. Era un disco di "classic rock" già alla sua uscita: in quel periodo era difficile citare Springsteen ed essere "indie": in quel mondo il Boss era fuori moda e venne sdoganato anche grazie ai Gaslight Anthem. Ed è un classico anche oggi.
La favola dei Gaslight Anthem non è proseguita bene: i dischi successivi hanno faticato a ripetere la magia di quel disco: buoni ma non buonissimi, e il passaggio ad una major non ha prodotto grandi risultati. Brian Fallon ha avviato una carriera solista, mettendo in pausa a tempo indeterminato il gruppo tre anni fa, dopo “Get Hurt”.
Ma ormai gli anniversari si celebrano presto, e la band si è ritrovata per i dieci anni di “The ’59 Sound”, con un mini tour, e questo disco. Che non è una ristampa espansa, come si usa. Ma un "companion": 9 brani estratti dalle sessioni, sei demo e tre inediti, tra cui la cover di "God's Gonna Cut You Down" di Johnny Cash. Nulla per cui strapparsi i capelli, ma l'occasione per riscorprire un capolavoro del genere. La cosa più bella di questa pubblicazione è il libretto, che con molte foto racconta la voglia di emergere e la vita di una band di poco più che ventenni, nel momento in cui hanno qualcosa da dire, e nel momento in cui cambia loro la vita.
Speriamo che i Gaslight Anthem ritornino davvero, e che ritornino con l'urgenza, la carica di quei giorni. Intanto, questo è un bel modo per ingannare l'attesa.