Lunapop - ...SQUEREZ? - la recensione

Recensione del 02 gen 2000

Fossero inglesi o americani, e non sapessero suonare, incarnerebbero la boy band ideale. Ma così non è. Novant’anni in cinque (come amano ricordare), una vita trascorsa a scorazzare in Vespa sui colli bolognesi, i Lùnapop (notare accento sulla “u”) di Cesare Cremonini & soci, già compagni di scuola, hanno “fatto il botto” grazie a “50 Special”. Ovvero, niente di più e niente di meno che un singolo nato quasi per caso e arrivato, nel corso dei mesi, a raggiungere e superare i grandi del pop nelle classifiche italiane.

E loro, che il numero 1 nemmeno osavano sognarselo, sono stati talmente coccolati e richiesti e vezzeggiati da uscirsene con un intero album. Che - come se non bastasse - ha un titolo enigmatico e difficile da ricordare: “… squerez?”
Domanda Che Sorge Spontanea: Servirà “… squerez?” a proiettare i Nostri Eroi nell’empireo delle Grandi Star, di quelle che Hai Sentito L’Album Di Debutto Speriamo Che Ne Facciano Un Altro Al Più Presto? Difficile a dirsi.
Prima riflessione: è suonato davvero. Ciascuno dei componenti del gruppo conosce bene lo strumento che ha davanti: su tutti, l’esempio di “Questo pianoforte”, penultima canzone in track-list, in cui le mani che presumiamo appartenere al Lùnapop Michele Giuliani scivolano sulla tastiera con grazia, oltre che con disinvoltura. Seconda riflessione: di testi e musiche si occupa il cantante Cesare Cremonini, aiutato qua e là da Alessandro “Lillo” De Simone, batterista del gruppo che peraltro il successo di “50 Special” non se l’è proprio goduto, essendo dovuto nel frattempo partire per il servizio militare. E mettendosi assieme, i due riescono (spesso) a evitare banalità tragiche tipo le rime “cuore-amore”, e a raccontare qualcosa di sensato oltre che di gradevole all’ascolto.

Terza riflessione: qualcuno ha spiegato ai ragazzi o forse ci hanno pensato da soli che per fare un disco bisogna metterci dentro brani ritmati, che trasmettano energia, alternandoli però a ballate simil-romantiche. Corollario della terza riflessione: i Lùnapop danno il meglio di sé in canzoni tipo “50 Special”, allegre solari vitali colorate, ed è giusto che sia così. Specialmente se si considera che loro stessi sono così: allegri solari vitali colorati. Per questo, consigliamo caldamente “Metrò”, con un’intro accattivante e testi furbi, attraversata da interessanti echi beatlesiani e coretti ad hoc, ma anche “Resta con me”, che parte lenta lenta e poi accelera quel tanto che basta a indurre l’ascoltatore a battere il piede sul pavimento, per tenere il tempo. Riflessione finale: se siete (o vi sentite) giovani, e i Lùnapop vi sono sembrati simpatici, comprate “… squerez?”. E’ vero, nel crudele mondo della discografia è molto facile svanire nell’aria come bolle di sapone. Ma gente che, come il buon Cesare, canta decisa “Se mi vuoi/ domani sarà un giorno migliore” merita (almeno) un po’ di fiducia.

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