Eric Clapton e JJ Cale, il maestro schivo e l'allievo famoso. Si potrebbero scrivere lenzuolate sul loro rapporto, probabilmente lo si potrebbe anche psicanalizzare. C'è che Clapton deve una buona parte del suo successo mainstream alla rilettura di brani di Cale: "After midnight" e soprattutto "Cocaine". Ma non ha mai perso occasione per sottolineare il suo debito.
Quello di Cale è un nome sempre rimasto un po' di nicchia, lontano dal grande pubblico: un grandissimo autore e un chitarrista dallo stile unico. Clapton l'ha costretto più volte ad uscire dall'ombra: mel 2006 hanno inciso il disco a 4 mani "The road to Escondido". Nel 2014, un anno dopo la scomparsa di Cale, è uscito il bellissimo "The breeze", album tributo con riletture del repertorio assieme a Tom Petty, Mark Knopfler, John Mayer.
Eccoci così a questo "Live in San Diego", "Nuovo" album di Clapton, che nuovo non è. Si tratta di un disco dal vivo registrato nel 2007, pochi mesi dopo l'uscita di "The road to Escondido", all'iPayOne Center, nella città del Sud della California. Con Slowhand ci sono Doyle Bramhall II, Robert Cray e Derek Trucks e, appunto, Cale, in 5 brani: 3 da quell'album, più i due megaclassici resi famosi da Clapton: fu l'unica data di quel tour ad avere come ospite l'amico e mentore.
La scaletta del live merita per tanti altri motivi, non solo per quei duetti. Ci sono ovviamente molti classici blues (Robert Johnson, Blind Willie Johnson). C'è la rilettura di "Litlle wing" di Jimi Hendrix, già incisa ai tempi di Derek & The Dominos. C'è la sequenza finale con i "Wonderful tonight", "Layla" e "Crossroads" (quest'ultima con Robert Cray). Insomma: c'è Clapton che fa Clapton, ed è una garanzia.
Poi è vero che è la terza uscita in un anno di Slowhand: il disco di studio "I still do" (ma non doveva essere l'ultimo?), e "Crossroads revisited", altro album dal vivo tratto dal suo annuale ed omonimo festival, ed uscito solo lo scorso 1° luglio. Ma "Live in San Diego" contiene performance di qualità, e i duetti con Cale sono davvero preziosi. Insomma, se vi piace Clapton, se vi piace il rock-blues, se non sapete chi è Cale, "Live in San Diego" merita più di un ascolto.