Prendi tre quarti dei Rage Against The Machine uniscili con un po' dei Public Enemy e Cypress Hill: il risultato è un supergruppo o una cover band di lusso?
I Prophets of Rage sono l'ultima creatura di To, Morello, Tim Commerford e Brad Wilk - solo che questa volta non c'è più Chris Cornell alla voce e non ci sono canzoni originali, come negli Audioslave, ma ci sono Chuck D e B-Real, Il repertorio è fatto di brani delle rispettive band, dal vivo, a partire da quello dei Public Enemy che dà il nome al gruppo. E questo non è un album, ma un EP con due brani in studio - l'unico inedito "The party's over" e "Prophets of rage", più tre dal vivo: "Killing in the name", un altro dei Public Enemy ("Shut em down") e uno dei Beastie Boys ("No Sleep Til Cleveland").
Il suono è perfetto, il tono è quello solito da combat rock incazzato, Chuck D un gigante che non fa ovviamente rimpangere cZack De La Rocha (invitato ad unirsi all gruppo, se e quando vorrà). Ma davvero troppo poco per capire se i Prophets of Rage avranno un futuro oltre al tour statunitense attualmente in corso. Certo, li vedremmo dal vivo con grande piacere in Italia, ma per il momento questo EP è è solo un certificato di nascita e di buone intenzione, nulla più.