Pet Shop Boys - SUPER - la recensione

Recensione del 30 mar 2016 a cura di Gianni Sibilla

Voto 7/10
“They called us the Pop Kids/ ’cause we loved the pop hits/ and quoted the best bits”: sono 35 anni che i Pet Shop Boys portano avanti la loro personalissima idea di pop. Perché, come cantano sempre in “The pop kids”, “eravamo giovani ma immaginavamo di essere sofisticati dicendo a tutti che il rock era sopravvalutato”.


Il fatto è che i Pet Shop boys sono fuori dal tempo e dalle mode: ccosì come nella loro musica si fonde l’alto e il basso, si confondono presente e passato. Negli anni ’80 era difficile dire se erano avanti rispetto ai propri tempi, oggi è difficile dire se suonano datati.
“Super” è contemporaneamente un ascolto familiare e spiazzante, in cui si fondono diverse ere della canzone pop e della musica elettronica. I synth un po’ tamarri dell’iniziale “Happiness” e di “Pazzo!” che ammiccano all’EDM, uniti alla dance anni ’90 di “The pop kids” (“Remember those days/The early 90s”). Madonna si fonde con i New Order, citati indirettamente in “Groovy” e “Burn”, (che sembrano uscite dritta dritta da “Technique”, l’album in cui gli eredi dei Joy Division rileggevano a modo loro il sound di Ibiza del tempo) e direttamente in “Pazzo!”, in cui alla fine, citano pure “Blue monday”, con il basso di Peter Hook trasformato in un synth odierno.
Prodotto da Stuart Price (Madonna, Killers, Seal, Kylie Minogue…), e ormai loro collaboratore fidato da qualche anno (l’EP “Christmas” del 2009, il live “Pandemonium”, un brano di “Elysium” ed “Electric” del 2013), “Super” è l’ennesimo di trattato sulla canzone pop elettronica, dove i “best bits” che vengono citati vengono presi un po’ ovunque: Madonna e New Order, dicevamo. Ma anche l'house, e l’elettronica classica, mondi e luoghi diversi: in “Sad robot world”, i robot di kraftwerkiana memoria perdono la freddezza tedesca per accogliere una malinconia che sembra arrivare dal “french touch” di Air e Daft Punk. L’Italia viene citata in “Pazzo!” (“Paninaro”, 30 anni dopo), e così via.


Funziona? Il fatto è che i Pet Shop Boys sono inattaccabili. Vivono in un modo tutto loro, e sono gli unici a sembrare di classe pure quando fanno i tamarri: e ci vuole del genio e grande esperienza, per arrivare a questi livelli. Bisogna essere “Super”, appunto.

Tracklist

01. Happiness (04:04)
02. The Pop Kids (03:55)
03. Twenty-something (04:22)
04. Groovy (03:29)
05. The Dictator Decides (04:50)
06. Pazzo! (02:44)
07. Inner Sanctum (04:18)
08. Undertow (04:15)
09. Sad Robot World (03:18)
10. Say It to Me (03:08)
11. Burn (03:53)
12. Into Thin Air (04:17)

Vai alle recensioni di Rockol

rockol.it

Rockol.com s.r.l. - P.IVA: 12954150152
© 2025 Riproduzione riservata. Rockol.com S.r.l.
Privacy policy

Rock Online Italia è una testata registrata presso il Tribunale di Milano: Aut. n° 33 del 22 gennaio 1996