Rock politico fuori tempo massimo? Tutt’altro, perché questa filosofia in musica ha una lunga tradizione che è ancora attiva, da Billy Bragg ai Rage Against The Machine. Giusto l’altro giorno Tom Morello ha pubblicato una canzone dedicata alle proteste antirazziste di Ferguson. E proprio Morello è il deus ex machina di questo splendido album di debutto: dopo avere ascoltato i newyorchesi Edgey Pires (chitarra) e Delila Paz (voce), ha suggerito loro un batterista, Brad Wilk dei RATM. E ha portato in dote Brendan O’Brien (Pearl Jam, Springsteen) e Brendan Benson (Raconteurs) come produttori artistici, curando a sua volta la produzione esecutiva.
Il risultato è un disco che unisce diverse anime con canzoni che più che politiche sono “socialmente consce”.
Ma al di là di tutto, “We will reign” è un disco di solido rock, dritto (“Life, liberty, and the pursuit of indian blood”), talvolta più modernizzato (gli echi Black Keys di “Fire” e quelli RATM di “Killing fields”, con quel riff che sembra suonato da Morello ). C’è un’ottima produzione e ottimi suoni (con quella gente dietro il mixer…). Ma c’è soprattutto un’ottima scrittura e Delila Paz ha una voce potente e personale: il singolo “Wanted man” è davvero una gran canzone, semplice e imponente allo stesso tempo, con un gran crescendo. Notevoli anche la cover di “Baby it’s you” delle Shirelles e brani più acustici, come “Devil’s dust” o “I’ll be alright”.
Come nella tradizione dei RATM (ricordate la scritta “No samples, keyboards or synthesizers used in the making of this record”, sul loro primo album?) si vantano di non usare elettronica, e si sente. “We will reign” è un album di classic rock contemporaneo, una delle più belle sorprese di questo periodo.