Ed è un peccato, perché le sue canzoni sono dei romanzi in 3-4 minuti, con una scrittura musicale altrettanto notevole. "Colfax" ne è l’ennesima conferma. I Delines sono una sorta di band spin-off dei Richmond Fontaine, formata con membri dei conterranei Decemberists e Minus 5 (entrambi di Portland), attorno alla voce di Amy Boone, che ha tutte le caratteristiche da “beautiful loser”; perfetta, insomma, per essere un personaggio di quel mondo minore, blue collar , al margine tra disperazione e speranza che popola le storie di Vlautin. Una voce rotta, toccante, eppure non sconfitta.
“La mia vita si riassume in una scena: io che a 15 anni rubo la macchina dei miei, la riempio di cose e scappo di casa. Guido fino al confine dello stato ma non ce la faccio a passarlo”, canta la Boone in “State line”, sulle parole di Vlautin; i suoi personaggi sono così: traditi (anche inconsapevolmente) dalla vita e da chi li circonda - che siano mariti, fratelli, genitori, amanti o amici. Spesso sono intrappolati nella loro esistenza, bloccati da confini più o meno visibili che non riescono ad attraversare. Eppure non si crogiolano nella disperazione; Vlautin - che ha scritto tutte le canzoni dell’album, tranne “Sandman’s coming”, cover di Randy Newman - li racconta senza giudicarli, con uno sguardo né pietista né freddo, semplicemente un po' romantico, un po' compassionevole.
La musica dell'album, poi, è una degna colonna sonora di questi romanzi: notturna, scura, magnifica, una sorta di “country soul” che rimanda ai momenti migliori di "We used to think the freeway sounded like a river” .
Se non vi interessa il lato “letterario” della questione - lo stesso che aveva preso il sopravvento in “The high country”, l’ultimo album dei Richmond Fontaine, un concept album a tratti un po’ difficile - potete prendere “Colfax” per quello che è: una stupenda collezione di canzoni notturne. “Americana” - inteso come genere musicale - allo stato puro: echi di Cowboy Junkies, di quel minimalismo sonoro dove non c’è una chitarra di troppo, dove la voce prova seriamente a spezzarti il cuore, e spesso ci riesce, se le concedi un po’ di attenzione e ti lasci andare. Uno dei dischi “di genere” più belli usciti quest’anno.