Clash - SOUND SYSTEM - la recensione

Recensione del 11 set 2013 a cura di Gianni Sibilla

Voto 8/10
“Definitivo”. Aggettivo abusato, in un mondo dalla memoria corta come la musica - soprattutto quando si tratta di ripercorrere le produzioni degli artisti con ristampe e pubblicazioni postume. Però per una volta vogliamo crederci e non solo perché l’ha detto Mick Jones in un’intervista: questo box, “Sound system” è l’ultima pubblicazione, sui
Clash , quella definitiva, che mette la parola fine. Vogliamo crederlo per quello che contiene e per come lo contiene: 11 CD, tutta la discografia della band (tranne “Cut the crap”, inciso dopo la cacciata di Jones e di Topper Headon prima di lui), più 3 CD di rarità e inediti e un DVD. In un box a forma di Sound System, che contiene ogni ben di Dio.
Partiamo da qua: ci sono gadget, spillette, un taccuino vuoto (perché “Il futuro non è scritto”, come diceva sempre Strummer), ristampe anastatiche di vecchie fanzine e una nuova fanzine per cui stati interpellati tutti quelli che dovevano essere interpellati - da Don Letts a Kosmo Vinyl, da Topper Headon (che ricorda in maniera quasi commovente la sua cacciata dalla band per la sua dipendenza di droga), a Paul Simonon (che ha curato il design del box) a Jones, che racconta la storia della band come se fosse una serie TV a stagioni. Il tutto condito da un libretto di istruzioni, come se fosse davvero un ghetto blaster. Una confezione fatta in grande - che giustifica il prezzo (tra i 130 e i 150€). Poi c’è la musica - la trovate anche in digitale (sono compresi, in questo caso un paio di album live qua assenti). Ma anche qua vale la pena il formato fisico. Non tanto per i materiali inediti quelli più interessante si trovano sul DVD che contiene registrazioni di Julian Temple (che racconta come ad un certo punto fu costretto a scegliere tra i Clash e i Sex Pistols, per cui poi girò “La grande truffa del rock ‘n’ roll), assieme a registrazioni live (come
questo estratto che vi abbiamo proposto in esclusiva ) assieme a materiali già editi, come i videoclip ufficiali e il mini-film live “The Clash on broadway”, già noto (e facilmente reperibile su youtube). Nei tre CD di inediti c’è molta roba interessante, ma non sempre completamente inedita: ci sono EP, promo, lati B (in fondo alla recensione trovate l'elenco completo). C’è qualche sovrapposizione con “The Clash on broadway”, box dallo stesso titolo del film, che uscì negli anni ’90, e ormai fuori catalogo.
No, questo box fa venire voglia di riascoltare la discografia originale: rimasterizzata da Tim Young (se mettete i CD su un buono stereo, sentirete le differenze) - con ristampe fedeli degli originali, anche nel packaging: “London Calling”, per dire, rispetta la divisione su dischi (non in 1 CD solo, come nelle versioni che si trovavano sul mercato) lo stesso per gli inserti.



Pubblicazione definitiva, quindi? Diciamo di sì. Ma non unica, perché in contemporanea sono state rimesse in concerto le ristampe dei singoli dischi, si da sole che come mini-box e un nuova raccolta, “The Clash Hits Back”, con le canzoni nelle versioni originali, ma scalettate come un concerto dell’82 alla Brixton Academy (più 8 classici non suonati quella sera). Insomma, diciamo che ce n’è davvero per tutti - anche se per i fan questo box è un investimento, sì, ma un investimento praticamente obbligatorio.

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