Questo disco ha 21 canzoni – più diversi bonus disponibili sui vari retailer digitali e 11 demo aggiuntivi regalati sul sito dell’artista. Si tratta di “outtakes”, o meglio di un lavoro parallelo inciso ai tempi di uno degli ultimi lavori “regolari” di Adams, quell’ “Easy tiger” che fu uno dei cinque album incisi con i Cardinals come band. Il fatto che da quelle sessioni arrivi tutto questo materiale extra la dice lunga sul personaggio...
In queste tracce si ritrova spesso il Ryan Adams che gli appassionati di rock americano hanno imparato ad amare: lo scrittore di buone canzoni, supportato da una buona band, con un suono secco e diretto. E si trovano anche tutti i suoi difetti: la logorrea musicale, l’incapacità di omettere canzoni francamente inutili. Perché è vero che c’è del buono qua dentro, ma al posto di pubblicare due dischi ne bastava uno solo… Se vi piace il genere, non si può non amare canzoni come “Lovely and blue”, per intenderci. E non si può non pensare che canzoni come “Numbers” lascino il tempo che trovano….
In generale e salvo poche eccezioni, in questi due dischi ritroviamo il Ryan Adams più tagliente ed elettrico, meno incline alla ballata. L’artista di questo disco è lontano dalle sue prove migliori (che rimangono “Gold” e “Heartbreaker”) e non si avvicina neanche alle prove migliori con i Cardinals (“Cardinology” e “Cold roses”). Ma quando vuole, Adams rimane un rocker con una marcia in più, e tra le righe si sente anche qua. Si dice che Adams stia lavorando ad un paio di nuovi album: uno solo non basta, ovviamente… “III/IV” è un buon modo per i fan per ingannare l’attesa.