Tutti e due, per fortuna. Alla quarta prova sulla lunga distanza con “Alla mia età”, il cantante di Latina non ha più nulla da dimostrare: nel senso che è ormai una stella di prima grandezza della musica italiana, ha già fatto capire di non essere una meteora e di avere una continuità invidiabile. Si sarebbe potuto pensare che, visto il successo delle sue ballate, stesse per imboccare una strada più melodica, impressione che potrebbe essere confermata dal singolo che ha anticipato questo album, l'introspettiva title-track. Invece “alla sua età” - 28 anni – Tiziano continua a mantenere un grande equilibrio tra le sue diverse anime, ed è quello che fa la sua fortuna. Brani come “Assurdo pensare” o “Il sole esiste per tutti” continuano sulla vena introspettiva, ma ci sono i “soliti” brani veloci come “Indietro”, un r 'n' b scritto assieme a Ivano Fossati (e ricantato in inglese assieme a Kelly Rowland). Quanto di più lontano si può immaginare dalle abitudini del cantautore genovese: ma il bello è proprio in episodi come questi, in cui emerge la voglia di giocare. Discorso simile anche per l'altra collaborazione, “Il tempo stesso” in cui compare Battiato, da sempre uno dei punti di riferimento di Tiziano.
Insomma, “Alla mia età” è una conferma, se mai ce ne fosse stato bisogno: un disco di ottimo livello, al solito ben prodotto da Michele Canova, e ben scritto dallo stesso Tiziano. Ormai non c'è più la sopresa, e forse qualcuno potrebbe dire che non c'è granché di nuovo. Può darsi, ma c'è soprattutto l'evidente maturità di un artista, un talento puro che può piacere o non piacere, ma che non si può ignorare.