Queen - THE COSMOS ROCKS - la recensione

Recensione del 24 set 2008 a cura di Gianni Sibilla

Il nome completo dice “Queen + Paul Rodgers”, che è il marchio usato da diversi anni da Brian May e Roger Taylor per andare in tour a suonare le canzoni del loro repertorio; John Deacon si è ritirato da tempo, mentre il posto di Freddie Mercury è occupato dall'ex cantante dei Free.

Si può discutere all'infinito sul cattivo gusto di operazioni di questo genere. A maggior ragione per i Queen, dominati dalla personalità straripante e insostituibile di Freddie Mercury. I superstiti, negli anni, hanno continuato a suonare e questo disco dà almeno loro atto di aver provato ad andare avanti, non solo a sfruttare il loro repertorio.
“The cosmos rockin'” è infatti un disco di canzoni inedite, segno che May e Taylor hanno trovato un compagno stabile con cui lavorare. Però il problema non è neanche la voce di Rodgers, potente e molto diversa da quella di Mercury (per fortuna: i gruppi che rimpiazziano i cantanti con dei cloni vocali in diversi casi fanno ancora più tristezza). E non sono neanche le sonorità: in “The cosmos rockin'” si sentono i “coretti” alla Queen, e si sente eccome la chitarra di May, soprattutto in brani come “Through the night”: fu buona parte dell'identità dei Queen “classici”, e lo è tutt'ora.
Il problema sono le canzoni che scivolano via senza infamia e senza lode: in alcuni casi sono di una banalità imbarazzante, come “Some things that glitter” o “C-lebrity”, in altri ammiccano al passato come “Call me”, che sembra una brutta cover di “Crazy little thing called love”. Nella maggior parte dei casi sono semplicemente insipide, passano via senza lasciare traccia.

Insomma: il passato, soprattutto quando è così glorioso, è ingombrante. E' comprensibile che questi signori vogliano scrivere, suonare, cantare. Ma forse il marchio “Queen” e la memoria di Freddie Mercury non era meglio lasciarla riposare in pace?

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