Talmente di culto, che Rufus Wainwright ha deciso di rifarlo per intero, in modo filologico. Talmente filologico che lo spettacolo è stato messo in scena nello stesso posto: da lì nasce questo concerto su doppio CD. Da una delle sue repliche, a Londra, nasce il DVD che viene pubblicato in contemporanea, “Rufus! Rufus! Rufus! Does Judy! Judy! Judy! Live at the London Palladium”.
Chi segue il ragazzo da qualche tempo, e chi lo ha visto nel suo recente passaggio italiano, sa che la sua cifra stilistica è un amore per l'opera, per la musica retrò e per l'avanspettacolo, rivisitati con un atteggiamento gaio e moderno. Spesso mischia alto e basso, trash e colto nelle sue performance. E questa non fa eccezione. O forse sì, perché è dichiaratamente retrò, poco moderna per il repertorio che affronta: il canzoniere americano, una sequela di classici con orchestra da far venire i brividi. Cantati per di più con una voce spettacolare, una naturalezza veramente incredibile, che dà la misura del suo talento davvero smisurato.
Come già i suoi spettacoli dal vivo, anche questo concerto rischia un po' di sbracare quando Rufus cazzeggia tra una canzone e l'altra: ma questo modo di fare è da sempre parte del personaggio, anche quando non recita la parte di Judy Garland. Che peraltro è una tradizione di famiglia, spiegano le note del disco: al concerto hanno assistito i nonni di Rufus, i genitori del cantautore Loudon Wainwright III, mentre al concerto odierno partecipano la madre Kate McGarrigle e la sorella Martha.
Se vi piace lo swing, e se certe derive un po' trash non vi infastidiscono, questo album rimane comunque uno dei migliori progetti retrò degli ultimi anni, e quella di Rufus Wainwright una delle più belle voci del panorama musicale odierno.