Faithless - TO ALL NEW ARRIVALS - la recensione

Recensione del 27 mag 2007 a cura di Gianni Sibilla

Basterebbe il video che ha anticipato questo disco – uscito lo scorso autunno in Inghilterra, da noi è reperibile solo in digitale– per capire su quali coordinate viaggia la musica dei Faithless. La canzone è “Bombs": su una base elettronica si alternano il rap di Max Jazz con una voce più melodica; le immagini, invece, fondono scene felici (bambini che giocano, famigle sulla spiaggia, uomini al lavaggio festivo dell'auto) con scene ormai normali: soldati, portaerei, guerre, esplosioni. Due mondi paralleli, in cui chi è felice ignora l'orrore, fino alla fine quando un mondo si accorge dell'altro. Il video, censurato da MTV America, rappresenta bene non solo i temi musicali del gruppo, ma la sua anima: melodie, ritmi ballabili o elettronica rilassante (“chillout”, direbbe qualcuno) che però non rinuncia a raccontare la realtà odierna, anche a dire le cose in faccia.

“To all new arrivals” - Il titolo è un riferimento ai figli avuti recentemente da Rollo e Sister Bliss - è un disco che prosegue nella tradizione di “musica dance colta”, un genere che solo i Faithless sanno praticare, alla faccia di chi crede che l'elettronica debba necessariamente svuotare la testa con i beat e con testi nonsense. Il singolo è solo la punta di diamante di un lavoro che conferma i Faithless come una delle più belle realtà musicali odierne. Da un lato ci sono proprio Rollo e Sister Bliss, le due anime musicali del gruppo, che costruiscono tappeti sonori variegati, certe volte piacevolmente “tamarri” quando ammiccano ai tormentoni da discoteca (così come avviene in “To all new arrivals” e come già avvenne in “God is a DJ” e “We come one”), talvolta più strutturati e complessi. Dall'altro c'è la voce calda e avvolgente di Maxi Jazz, capace di parlare con la massima soavità di cose scioccanti. In mezzo ci sono i vocalist ospiti, a cui è affidato spesso il compito della melodia. C'è Dido (sorella di Rollo, che nei Faithless ha iniziato la sua carriera), a questo giro c'è anche Cat Power e Robert Smith che ricanta, anzi riscrive “Lullaby” dei suoi Cure, trasformata in “Spiders, crocodiles & kryptonite".

Insomma, “To all new arrivals” è un altro piccolo capolavoro, da ascoltare senza pregiudizi, sia che si ami la dance, sia che si apprezzi la musica di denuncia.

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