“To all new arrivals” - Il titolo è un riferimento ai figli avuti recentemente da Rollo e Sister Bliss - è un disco che prosegue nella tradizione di “musica dance colta”, un genere che solo i Faithless sanno praticare, alla faccia di chi crede che l'elettronica debba necessariamente svuotare la testa con i beat e con testi nonsense. Il singolo è solo la punta di diamante di un lavoro che conferma i Faithless come una delle più belle realtà musicali odierne. Da un lato ci sono proprio Rollo e Sister Bliss, le due anime musicali del gruppo, che costruiscono tappeti sonori variegati, certe volte piacevolmente “tamarri” quando ammiccano ai tormentoni da discoteca (così come avviene in “To all new arrivals” e come già avvenne in “God is a DJ” e “We come one”), talvolta più strutturati e complessi. Dall'altro c'è la voce calda e avvolgente di Maxi Jazz, capace di parlare con la massima soavità di cose scioccanti. In mezzo ci sono i vocalist ospiti, a cui è affidato spesso il compito della melodia. C'è Dido (sorella di Rollo, che nei Faithless ha iniziato la sua carriera), a questo giro c'è anche Cat Power e Robert Smith che ricanta, anzi riscrive “Lullaby” dei suoi Cure, trasformata in “Spiders, crocodiles & kryptonite".
Insomma, “To all new arrivals” è un altro piccolo capolavoro, da ascoltare senza pregiudizi, sia che si ami la dance, sia che si apprezzi la musica di denuncia.