Perché Samuele Bersani canta di realtà dure, durissime. Ma lo fa in un modo che sembra dolce, quasi soave. E così facendo ti colpisce ancora più duro, ti spinge a riflettere, sia quando parla di quanto sia triste l'esistenza di personaggi la cui vita va avanti in funzione delll’attenzione dei media (“Il destino di un VIP”), sia quando si ispira alle derive mediatiche del delitto di Cogne (“Cattiva”), così come quando riflette su questioni più personali, come la vita di coppia (“Salto la convivenza”, “Se ti convincerai”).
Ecco, se dovessimo dire cosa ha di bello la musica di Samuele Bersani è che non somiglia a quella di nessun altro. Dopo quattro dischi, successi vari e un best (il fortunato “Che vita!” dello scorso anno), questo “Caramella smog” è la prova provata che Samuele è una grande realtà della musica italiana. Ha saputo sviluppare una sua poetica personale, tra ironia e sarcasmo, ha saputo farla crescere, anche rischiando quando era il caso: sarebbe stato facile ripetere all’infinito una “Freak”. E invece no, Samuele è andato avanti.
Così questo “Caramella smog”, come ci ha raccontato lo stesso Samuele in una videointervista che presto pubblicheremo, è un disco nato alla chitarra più che al piano come gli album passati. Questo è un disco per certi versi autarchico, prodotto, arrangiato, realizzato e programmato al computer in autonomia insieme a Roberto Guarino, e senza più l’apporto del fido Beppe D’Onghia che aveva partecipato ai lavori precedenti. Certo, ci sono ospiti come Fabio Concato, Sergio Cammariere e Fausto Mesolella degli Avion Travel. Ma il punto è che la musica di “Caramella smog” arriva ad una semplicità ottenuta con un grande lavoro sulla musica: come “Cattiva”, che si apre su un arpeggio facile facile e poi cresce e progredisce fino ad aprirsi. Come tutto il disco, in fin dei conti. E come tutta la carriera di Samuele.
Ecco, c’è bisogno di artisti come Samuele Bersani. Che sanno emozionarti e farti pensare, che sanno farti sorridere storcendo la bocca. Che sanno guardare alle tragedie della quotidianità da un punto di vista diverso, magari mentre canticchi una canzone che sembra semplice, ma che semplice non è.