Robbie Williams - LIVE SUMMER 2003 - la recensione
Recensione del
30 ott 2003 a cura di
Gianni Sibilla
Una scritta sul sito di Robbie Williams avverte che questo “Live summer 2003” è “The ultimate tour souvenir”. Ecco, questa frase racchiude perfettamente l’essenza di questo album.
I dischi “live” solitamente si adattano ad altre tipologie di artisti che non a quella cui appartiene Robbie. Ovvero a quelli che giocano la loro credibilità su un palco dimostrando di essere “veri”, “autentici” e tutti quegli aggettivi che si usano spesso nell’ideologia rock, più che nel mondo pop. Robbie Williams sul palco si gioca altre cose: la capacità di fare l'entertainer, di offrire quello che lui stesso – con la modestia che lo contraddistingue…- definisce “il più grande show del mondo”. Il pubblico italiano avrà modo di apprezzare questo show giusto in questi giorni, con le due date milanesi, sold out da tempo. Ma spogliare un tale show della sua componente teatrale e visiva per proporlo su CD alla sola parte audio significa offrire appunto un souvenir.
La musica di Robbie non è in discussione, anzi. Però Robbie dal vivo svisa nell’interpretazione, parla con il pubblico rompendo le linee melodiche delle canzoni. Insomma, fa tutte quelle cose che un buon entertainer deve fare per divertire e coinvolgere il pubblico. Ma queste stesse cose bisognerebbe tenerle sotto controllo se si vuole fare sì che un concerto diventi un buon disco live, ascoltabile e riascoltabile a casa. Se ci mettete anche che il disco è mixato per dare grande risalto più alla presenza del pubblico che non alla musica e alla voce, vi fate un’idea del perché a questo disco andrà preferita la versione DVD del concerto che uscirà a fine novembre e che presumibilmente renderà più giustizia al tutto, rendendo in maniera più efficace lo show del Nostro.
In altre parole, questo disco è pensato soprattutto per testimoniare un fenomeno, Robbie Williams, e un evento, i tre concerti di Knebworth che hanno raccolto nei dintorni di Londra oltre 300.000 persone. Per apprezzare la musica di Robbie gli spazio sono stati e saranno altri.