Dischi leggendari: riscopri 'Harvest' di Neil Young

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Recensione del 12 lug 2019 a cura di Gianni Sibilla

La scelta dell’album perfetto di Neil Young implica una domanda di fondo: elettrico o acustico? Lunghe schitarrate e assoli o atmosfere malinconiche e melodiche? Insomma, “Everybody knows this is nowhere” o “Harvest”? Il rocker canadese ha saputo trovare una via di mezzo tra le sue due opposte anime, quel “After the gold rush” uscito nel 1970, giusto a metà tra i due capolavori citati. Ma un punto a favore di questo “Harvest”, quarto disco solista uscito nel 1972, rimane indiscutibile: è con la chitarra acustica in mano che Young ha riscosso i maggiori successi di pubblico.

Quando pubblica questo disco, Young è ad una fase cruciale della sua carriera. E’ un affermato artista, non solo solista ma anche con CSN&Y, con i quali ha appena pubblicato il doppio live “Four way street”, dopo il capolavoro “Deja vù”. E arriva in cima alle classifiche dei singoli con “Heart of gold”, singolo tratto da “Harvest”. Poco dopo, soffocato da tanto successo, imboccherà una svolta discutibile con il progetto “Journey through the past”, certamente più complesso di questo semplice e diretto disco di country-rock. In seguito tornerà ai suoi massimi livelli, inanellando una serie di capolavori per tutti gli anni ’70, per poi disperdersi nei primi anni ’80 con dischi sperimentali e un po’ inconcludenti.

“Harvest”, con le sue ballate, rappresenta il vertice di un tipo di scrittura a cui Young tornerà spesso. Canzoni imbevute nella tradizione folk e country (“Harvest” e “Heart of gold”), blues (“Are you ready for the country”), ma spesso rilavorate con arrangiamenti anche complessi, come dimostra l’orchestra di “A man needs a maid” e “There’s a world”, entrambe prodotte da Jack Nitzsche. Solo due episodi, “Alabama” e “Words” presentano chitarre elettriche.

Le canzoni, per lo più, parlano semplicemente d’amore, con alcune vistose eccezioni, come il capolavoro assoluto di questo lavoro: “The needle and the damage done”, straziante racconto di un amico che si sta perdendo nella droga: “Ho visto l’ago e il danno subito, ce n’è una parte in tutti noi, ma ogni drogato è come un sole al tramonto”.
Young tornerà spesso a queste atmosfere, si diceva: nel 1992, a 20 anni esatti dall’uscita di “Harvest” esce il suo ideale seguito. L’ultimo lavoro di studio del Nostro, “Silver and gold” è un altro disco acustico. Certo è che, in questo settore della produzione del cantante, le vette di “Harvest” non verranno mai più raggiunte.

Tracklist:
“Out on the weekend”
“Harvest”
“A man needs a maid”
“Are you ready for the country”
“Old man”
“There’s a world”
“Alabama”
“The needle and the damage done”
“Words (beetwen the lines of age)”

Tracklist

01. Out On The Weekend (04:31)
02. Harvest (03:09)
03. A Man Needs A Maid (04:02)
04. Heart Of Gold (03:07)
05. Are You Ready For The Country? (03:23)
06. Old Man (03:22)
07. There's A World (02:59)
08. Alabama (04:02)
09. The Needle And The Damage Done (02:03)
10. Words (Between The Lines Of Age) (06:47)

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