Coez odia ripetersi e si tuffa negli anni ’90

Dopo due dischi più rap, “1998” segna il suo ritorno alle melodie.

Recensione del 16 giu 2025 a cura di Claudio Cabona

Voto 7/10

Coez fa un salto indietro per farne uno in avanti e osare ancora. Il cantautore, a quattro anni dal solista “Volare” e a due dal joint con Frah Quintale “Lovebars”, pubblica “1998”, un disco che attinge dalle sonorità e dall’immaginario degli anni '90, ispirandosi alla musica, alle esperienze di vita e ai racconti che hanno accompagnato la sua adolescenza. Un album pop, con un ritorno alla melodia, denso e granitico dal punto di vista sonoro su cui si inseriscono testi agitati da una lucente malinconia. Ci sono delle novità, dal punto di vista produttivo e di scrittura: l’artista, che cerca di non ripetersi mai, per la prima volta, ha collaborato con diversi autori e ha vestito i panni di direttore artistico, come ha raccontato nella nostra intervista. Dal punto di vista sonoro, l’album si riallaccia al cantautorato pop che ha reso Coez un nome di riferimento nel panorama italiano, ispirandosi alla musicalità e ai ritmi che hanno caratterizzato quel decennio. Ma “1998” non è solo un tuffo nostalgico nel passato, trasmette vita, freschezza.

Il disco si apre con “Nessun tramonto”, ballad pop che introduce nel mood che accompagnerà tutto l’album. “Qualcosa di grande” è il racconto dei sogni e delle speranze che accompagnano tutti per poi trovarsi a fare i conti con la realtà, si prosegue con “Dentro al fumo”, brano prodotto da Davide Simonetta dalle sonorità urban nel quale la voce romana cerca di dare senso a un’esistenza spesso frammentata e caotica. Con “Non dire no” torna la collaborazione con Riccardo Sinigallia, già produttore di uno dei precedenti album di Coez (“Non erano fiori”, 2013), che in pieno mood “1998” ha riportato le influenze musicali di quegli anni in un brano dove dolcezza e malinconia si fondono in un’esortazione alla comprensione. Il cuore nostalgico dell’album è “Estate 1998”: pezzo cardine che ha ispirato l'intero sound e il titolo dell'album che descrive in maniera vivida l’addio a un amico.

“Mal di te” e “Ti manca l’aria” sono i due singoli che hanno anticipato il disco: il primo più classico, il secondo più intimo. In “Roma di notte”, Coez si unisce a Franco126 e Tommaso Paradiso per una dedica affettuosa e amara alla Capitale. Seguono due brani prodotti dal produttore e musicista bergamasco okgiorgio che introducono il lato più tagliente dell’album: con “Mr. Nobody” tra sarcasmo e dolore, Coez racconta alienazione e sogni sgretolati, mentre in “Senza te” lo spazio si svuota e tutto suona dissonante. “Inverno 1998” riprende e completa il racconto estivo, ma con toni più freddi e consapevoli, una sorta di epilogo giovanile che sa di crescita e disincanto. A chiudere, “Il tempo vola” è un addio malinconico, un brano finale che riflette sull’attesa e sull’inevitabile passare delle cose, con un tappeto sonoro scuro che accompagna le ultime parole di “1998”.

Tracklist

01. Nessun tramonto (02:24)
02. Qualcosa di grande (02:41)
03. Dentro al fumo (02:35)
04. Non dire no (02:56)
05. Estate 1998 (02:51)
06. Mal di te (02:59)
07. Ti manca l’aria (03:12)
08. Roma di notte (03:21)
09. Mr. Nobody (03:03)
10. Senza te (02:48)
11. Inverno 1998 (02:52)
12. Il tempo vola (03:28)

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