Tranquilli, i Viagra Boys si sono fatti un po’ più profondi, ma non così seri e certamente non pedanti. Il loro punk cafone, sgangherato e divertente, non ha perso brillantezza, ma è senz’altro maturato. E questo quarto album ne è una fotografia. Un processo già intrapreso nel precedente progetto discografico “Cave World”, uscito nel 2022, dove l’anti-eroe Sebastian Murphy, voce della formazione, si lanciava in alcune sferzate politiche e sociali, non risparmiando omofobi e razzisti. Questo quarto capitolo, “Viagr Aboys”, parte dalla stessa ambizione, ovvero quella di alzare il livello dei testi, ma sotto la lente di ingrandimento non finiscono politici o fenomeni sociali, ma persone in crisi, intrappolate, ferite, figure spesso negative, in cerca di una luce.
Una collezione di esistenze impazzite e alla deriva. Il mirino, in più momenti, punta anche su se stessi, con Murphy che non ha problemi a raccontare le proprie debolezze e bassezze. "Odio quasi tutto quello che vedo e voglio solo scomparire", canta nel ritornello di uno dei singoli principali "Man Made Of Meat", uno dei brani più pop della discografia della band. C’è sempre, ad avvolgere diversi pezzi, un umorismo tagliente, un ritmo da pista da ballo mischiato a frasi sputate fuori a denti stretti, il vero marchio di fabbrica della formazione svedese, ma il tutto, a questo giro, è condito da una sensibilità diversa. Ci sono momenti nell'album che riescono a suscitare delle riflessioni senza sacrificare gli aspetti più divertenti e anche pulp dei Viagra Boys. Il brano di chiusura, "River King", racconta una serenità forse ritrovata nel tempo banale trascorso con una persona cara. "Medicine For Horses" si distingue per l'audacia di immaginare un futuro in cui la felicità domestica potrebbe effettivamente essere una sorta di beatitudine, non priva di sofferenza. E nel raccontare questi aspetti non possono mancare immagini surreali.
Spazio anche canzoni allucinate e sporche come “Dirty boyz”, in pieno stile Viagra Boys. Nei lavori precedenti la band aveva preso di mira i complottisti e gli ignoranti, ora invece si guarda allo specchio e conta le ferite auto-inflitte. Dal punto di vista sonoro, “Viagr Aboys”, non mostra grandi novità: lo stile del gruppo svedese rimane quello e da lì non si scappa, in “Welfare jazz” del 2021 si era osato di più. Resta un disco assolutamente godibile, a tratti esilarante, in altri che va un po’ più in profondità, tenendo sempre un buon equilibrio tra questi elementi. È privo di reali innovazioni ed evoluzioni, ma rimane un buonissimo album che i fan non possono che apprezzare. Anche per i neofiti può essere un ottimo punto di partenza per tuffarsi dentro il mondo acido e spassoso di questi scalmanati anticonformisti, oggi meno cazzoni e un po' più consapevoli.
TRACKLIST
1. Man Made of Meat
2. The Bog Body
3. Uno II
4. Pyramid of Health
5. Dirty Boyz
6. Medicine for Horses
7. Waterboy
8. Store Policy
9. You N33d Me
10. Best in Show Pt. IV
11. River King