Non sottovalutare Gabbani

"Dalla tua parte", il nuovo album del cantautore, dopo Sanremo, tra ricerca interiore e leggerezza

Recensione del 01 mar 2025 a cura di Gianni Sibilla

Voto 6.5/10

“Non sottovalutare Gabbani”, ci siamo detti con un collega a Sanremo. Come altre volte è arrivato da outsider, fuori dai pronostici. Non ha fatto come nel 2016 e 2017 (due vittorie, giovani e big) e nel 2020 (secondo posto), ma senza trionfalismi o troppe attese si è classificato 8°, subito dopo Giorgia e Achille Lauro, che alla vigilia erano dati favoritissimi.

"Viva la Vita", la canzone in gara, ai primi ascolti non aveva fatto una grandissima impressione - sembrava una ballata tra le tante. Poi è cresciuta, grazie alla capacità di Gabbani di interpretarla e portarla sul palco. Dichiaratamente un pezzo vintage, costruito su una struttura melodica semplice e su un testo motivazionale e altrettanto diretto.

La canzone è il brano centrale di “Dalla tua parte”, che, come nella discografia di Gabbani, è un insieme di brani diversi. Un po’ meno pop e un po’ più introspettivo, che in parte si allontana dall’ironia e dai giochi di parole delle canzoni precedenti per una dimensione più riflessiva ed emotiva, esplorando temi legati alla ricerca della serenità e dell'equilibrio interiore.

.Il cantautore, quando lo abbiamo incontrato, ci ha spiegato come questo album rappresenti una sintesi del suo percorso umano e artistico, un passaggio dall’"Occidentali's Karma" all’”Occidentali's Nirvana", come ha detto scherzando. Un approccio che si percepisce in brani come la nostalgica “La leggerezza” o "Pensieri", che affronta il tema dell'accettazione di sé stessi, con un linguaggio immediato. Dall’altro lato ci sono mid-tempo come “Babele”, il pop battiatiano di “Vengo a fidarmi di te” e quello più dritto di “Così come mi viene” pop con cassa dritta (ma senza eccessi di iper-produzione).

"Nel disco c'è un mix tra la parte più introspettiva e quella più ironica, che fanno entrambe parte della mia persona", ha dichiarato l’artista. Questo si traduce in un album che non rinuncia alla varietà stilistica, pur mantenendo un'identità ben definita: lo si vede anche nella varietà dei crediti di produzione (Davide Simonetta, Marco Paganelli, Room9, Katoo, Marco Sonzini, Ale Bavo) e delle varie penne che accompagnano Gabbani (oltre allo storico Fabio Ilacqua che co-firma “Babele”, in diversi brani c'è la mano di Pacifico, nonché quelle di Michele Bitossi e Kaballà, tra gli altri).

Se il precedente "Volevamo solo essere felici" mostrava un Gabbani in fase di transizione, in uscita dal pop che lo aveva portato al successo, qui sembra aver trovato una sintesi tra le sue diverse anime, verso una dimensione più matura, ma mantenendo una sua identità. Non sottovalutate Gabbani, appunto: un outsider sì, ma di classe

Tracklist

01. Vengo a fidarmi di te (03:27)
02. Viva la vita (03:38)
03. Babele (02:56)
04. La leggerezza (03:13)
05. Pensieri (03:11)
06. Al di là (03:39)
07. Così come mi viene (03:38)
08. Frutta malinconia (03:03)
09. Tutti tutto (03:36)
10. Modigliani (03:21)

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