Discograficamente parlando avevamo lasciato gli Offspring tre anni fa con “Let the bad times roll” (leggi qui la nostra recensione). Quell’album arrivava nove anni dopo il precedente “Days go by” e vedeva la band californiana riscoprire le proprie radici punk rock, vecchia scuola, dopo aver giocato con vari stili e sonorità, anche distanti dal suo genere. Ora, con un attesa notevolmente ridotta, la formazione di Garden Grove torna già con un nuovo progetto discografico. “Supercharged” è il titolo dell’undicesimo album degli Offspring che, racchiude in dieci canzoni l’energia e la rinnovata spinta creativa del gruppo.
“Supercharged”
Nelle intenzioni della band, “Supercharged” è “energia pura, dall’inizio alla fine”, e racchiude le “più grandi aspirazioni e le lotte più strenue” che la band ha portato avanti per offrire il proprio punto di vista su ciò che accade intorno. “Il titolo ‘Supercharged’, rispecchia perfettamente il punto che abbiamo raggiunto come band in questo momento e come questa raccolta di canzoni ci rappresenta”, aveva spiegato Noodles nell’intervista a Rockol: “Non siamo solo carichi, siamo supercarichi!”.
Quarant’anni sono passati da quando Dexter Holland e Greg Kriesel, due ragazzi di circa vent’anni con la passione per il punk rock, decisero di formare una loro band, rifacendosi alla tradizione dell’hardcore melodico di gruppi come Bad Religion, Adolescents e Shattered Faith. Da allora la formazione si è evoluta e si è consolidata nelle figure del frontman Dexter Holland e del chitarrista Kevin "Noodles" Wasserman. Nonostante i diversi cambiamenti tra le fila del gruppo o avvenimenti che avrebbero potuto minare la sua integrità, gli Offspring non hanno mai perso frenesia e velocità. Con “Supercharged” la band, mossa da una nuova spinta creativa, svela una energia rinnovata che si traduce nelle diverse sfumature del disco, fedele sempre al loro punk rock, tra velocità e melodie orecchiabili.
A contribuire alla ritrovata energia degli Offspring, oltre al produttore Bob Rock, dietro ai tamburi c’è ora il 29enne Brandon Pertzborn, già tra le fila di Marilyn Manson, Suicidal Tendencies, Black Flag e Doyle. Il nuovo batterista si è ufficialmente unito a Dexter Holland e soci a maggio dello scorso anno, per prendere il posto lasciato libero da Josh Freese dopo essere entrato nei Foo Fighters. In “Supercharged” c’è ancora il tocco evidente di Freese, che emerge con prepotenza, pesantezza, velocità e precisione in "Come to Brazil”, per esempio, o "Make it all right”. Dal canto suo, Pertzborn è entrato negli Offspring giusto in tempo per lasciare anche su disco i suoi primi contributi e far capire di che pasta è fatto.
Se stessi e punk rock
Se con "Let the bad times roll” gli Offspring avevano riscoperto in qualche modo le loro radici punk rock, vecchia scuola, dopo aver giocato con vari stili e sonorità, anche distanti dal loro genere, come il reggae e melodie mariachi in “Days go by”, in “Supercharged" sembrano tornare a suoni ancora più veloci, crudi, pesanti e frenetici, aggiungendo ancora più intensità. Il primo singolo, “Make it all right”, si concentra sulla positività di alcune relazione, ma si lascia attraversare da un filo di oscurità: “We're like partners in crime
/ And you make it all right”, recita il bridge. Al contrario, “Get some”, è una canzone semplicemente divertente, dove i toni si fanno canzonatori: “Call the guards, kick some ass / Burning hard, living fast”, canta Dexter spinto dal dinamismo di chitarra e batteria.
Alcuni brani, come “Truth in fiction", hanno un lato più crudo, più hardcore, che riflette le provocazioni degli Offspring insieme alla loro frustrazione per la società odierna: “So call it truth in fiction, that's exactly what it is / Society's affliction, we replace the truth with myth”. “Light it up" riporta invece quelle vibrazioni veloci e giocose con un tocco quasi divertente che caratterizzano la band, e il singolo "Come to Brazil" è una traccia frenetica, ma è arricchita dai cori dei fan "Olé olé" verso la fine.
Le dieci canzoni del nuovo album, fino alla conclusiva scarica d'energia di “You can’t get there from here”, ripercorrono ancora la carriera della band, che negli anni si è sempre spinta oltre. Non è un male, quindi, a questo punto della propria avventura musicale, che Dexter Holland e soci tornino in qualche modo a ripetersi. “Supercharged” è quindi un buon lavoro, che vede gli Offspring fare, bene, gli Offspring.