Cat Power non tradisce Bob Dylan

Lo storico concerto della contestazione, riletto per intero e un atto d'amore

Recensione del 11 nov 2023 a cura di Gianni Sibilla

Voto 7.5/10

"Giuda!", urla qualcuno dal pubblico. 
“Non vi credo, siete dei bugiardi”. E poi, rivolto alla band, prima di attaccare “Like rolling stone”: “Play it fuckin’ loud!”: è un momento leggendario della storia del rock. Dylan, nel 1966, imbraccia la chitarra elettrica e viene contestato, rispondendo a modo suo. Le immagini di quel momento sono state recuperate per la scena finale di "No Direction home", il documentario di Martin Scorsese. Quando si parla di "Leggenda", va inteso in senso letterale, perché su quel momento si sono costruiti miti e storie, come quello che si fosse svolto alla Royal Albert Hall di Londra: un mito alimentato dai bootleg circolati per decenni, fino alla pubblicazione ufficiale nel '98 del concerto per il 4° volume delle Bootleg series. Il titolo era ancora The "Royal Albert Hall" Concert, con le virgolette - perché si era in realtà svolto alla Free Trade Hall di Manchester. 

Cat Power ha riportato davvero quel concerto alla Royal Albert Hall: l'anno scorso è stata chiamata all'ultimo a suonare nello storico teatro londinese, uno dei posti più belli al mondo dove vedere un concerto. Lo ha rifatto per intero: stesse canzoni, stessa scaletta, stessa struttura: la prima parte acustica, la seconda elettrica. Qualcuno le grida "Judas", ma prima di "Ballad of a thin man": lei semplicemente risponde "Jesus". Non è chiaro se sia un'esclamazione, o se sia rivolto a Dylan, il messia e il mentore. Perché questo album è un atto d'amore, perfettamente riuscito.

Nei giorni scorsi, ho letto diversi amici e conoscenti raccontare sui social le loro esperienze ai concerti di Chan Marshall: senza filtri, talvolta problematica e fuori fuoco, con momenti che sono dei "train wreck" e altri che sono di una intensità disarmante.
Da qualche anno si è rimessa in bolla, e questo concerto lo dimostra: mi ha raccontato che lo ha praticamente improvvisato (solo la band ha fatto le prove) per non perdere la magia, il momento. E nelle interpretazioni si sente rispetto e personalità: gli arrangiamenti sono fedeli agli originali, ma nella parte elettrica un po' meno rabbiosi, non c'è nessuna voglia di "play it fucking loud" quanto di mostrare amore per queste canzoni, si sente alla perfezione in "Tell me moma", la prima canzone del set elettrico, ma anche nella emozionante versione di "Like a rolling stone". Cat Power, che delle cover ha fatto un'arte, mostra piuttosto un lato tenero e intenso: rispetta anche con la voce le linee melodiche di Dylan, ma ci mette una sua intensità, una sua tenerezza che Dylan non ha e non vuole avere. 

Ogni traduzione, ogni cover deve tradire l'originale: Cat Power ha scelto un oggetto rischiosissimo, uno dei concerti più ascoltati della storia del rock, ma ha trovato l'equilibrio perfetto, con un album che si ascolta tutto d'un fiato, dall'inizio alla fine.

Tracklist

01. She Belongs To Me - Live at the Royal Albert Hall (04:49)
02. Fourth Time Around - Live at the Royal Albert Hall (04:45)
03. Visions Of Johanna - Live at the Royal Albert Hall (09:29)
04. It's All Over Now, Baby Blue - Live at the Royal Albert Hall (05:10)
05. Desolation Row - Live at the Royal Albert Hall (12:29)
06. Just Like A Woman - Live at the Royal Albert Hall (05:55)
07. Mr. Tambourine Man - Live at the Royal Albert Hall (06:29)
08. Tell Me, Momma - Live at the Royal Albert Hall (04:46)
09. I Don't Believe You (She Acts Like We Never Have Met) - Live at the Royal Albert Hall (05:33)
10. Baby, Let Me Follow You Down - Live at the Royal Albert Hall (02:47)
11. Just Like Tom Thumb's Blues - Live at the Royal Albert Hall (05:51)
12. Leopard-Skin Pill-Box Hat - Live at the Royal Albert Hall (03:42)
13. One Too Many Mornings - Live at the Royal Albert Hall (04:02)
14. Ballad Of A Thin Man - Live at the Royal Albert Hall (06:11)
15. Like A Rolling Stone - Live at the Royal Albert Hall (06:36)

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