Il personaggio di Drusilla Foer, figlia dell’esperienza artistica del fiorentino Gianluca Gori, nasce sul web, con i video che presto raccolgono consenso e la portano a teatro dove la sua fama cresce, sino a farla arrivare per due volte sul palco di Sanremo, vera vetrina e occasione di lancio per la popolarità presso il grande pubblico.
Dopo i suoi approcci “visuali” ora Drusilla si “smaterializza” in un contesto discografico, realizzando il suo primo disco dal titolo “Dru” che la porta a cimentarsi con quello che lei stessa dichiara essere il suo grande amore: la musica.
“Dru” contiene 13 brani, scritti apposta per lei da importanti autori: troviamo la firma di Mogol, Giovanni Caccamo, Mariella Nava, Lelio Luttazzi, Fabio Illacqua, Tricarico, Pacifico con Vittorio Cosma e Ditonellapiaga. Alle canzoni si aggiungono una poesia di Fosco Maraini e un brano firmato da Gianluca Gori. A dirigere e architettare tutto il disco Franco Godi, uomo di grandi doti e di lunga esperienza con la preziosa produzione di alcuni brani affidata a Fausto Cogliati e una pregevole band che accompagna la cantante.
Il risultato è un disco di grande eleganza, in linea con il personaggio Drusilla, una manciata di canzoni senza tempo, molto “serie” e sentite, dove è però assente quella ironia che permea il personaggio teatrale e televisivo che conosciamo, ne esalta anzi il lato più “serio”, quello che molto bene ha saputo mostrare sul palco di Sanremo.
I tredici brani di “Dru” presentano una grande e sobria varietà. S’inizia con il tuffo rétro un po’ anni ’60 del primo brano “Stasera” che lascia spazio alla melodia del successivo “Amami se puoi” (firmato da Pino Donaggio). Si cambia registro con la leggerezza un po’ francese di “Moon in Champagne”, a cui segue la delicata eleganza accompagnata dagli archi nel contesto altamente melodico di “Il tempo non esiste” firmato da Giovanni Caccamo.
Importante è il tema di “Da questa parte”, scritto apposta per Drusilla da Mariella Nava, che con il precedente costituisce due dei brani più significativi dell’album. Ci si sposta verso il jazz/swing con “Guerra” a cui fa seguito “Giorno ad Urlapicchio”, il testo dell’antropologo e poeta fiorentino (padre di Dacia) Fosco Maraini, una poesia onomatopeica (sullo stile de “Il lonfo”, portata al grande pubblico da una memorabile interpretazione di Gigi Proietti) in cui si gioca con il suono delle parole ed estratta dalla raccolta “Gnòsi delle Fànfole”.
Alle parole in libertà della poesia seguono le più tradizionali parole poetiche e d’amore, quelle di “Buonanotte Rossana”, che Drusilla declama delicatamente su una registrazione di Lelio Luttazzi al pianoforte del 2008 (il Maestro Luttazzi è scomparso nel 2010) (Rossana è la moglie di Lelio). Seguono altri due brani importanti: “Tanatosi” firmata Fabio Ilacqua (autore per Gabbani e molti altri), un forte brano sulla violenza di genere, e l’emozionante “Non mi parlate d’amore” firmata da un ritrovato Tricarico, un brano d’amore che parte dal cinismo per concludersi in una grande dichiarazione d’amore... all’amore.
La delicatezza di Pacifico, la sua piuma melodica, in compagnia di Vittorio Cosma esplode con grande sensibilità in “Piccola melodia”, sognante e acustica. Un abbraccio. Gori e Godi firmano insieme “Amore… Boh!”, un divertissment dal sapore brasiliano (grande passione di entrambi gli autori). “Dru” si conclude con il graffio più “moderno” dell’intero album, non a caso firmato da Margherita Carducci AKA Ditonellapiaga. “Io ne voglio ancora” è un brano quasi club, con una base elettronica su cui duettano Drusilla e Asia Argento.
L’esordio discografico di Drusilla Foer è un disco piacevole, costruito, prodotto e confezionato in maniera perfetta per il pubblico di riferimento che sicuramente è adult. Mancano però un graffio e/o quel briciolo di spinta che lo avrebbe potuto portare a un livello superiore. Tutto sembra un po’ “rigido”, privo di scioltezza e naturalità. Assenze ampiamente giustificabili con il fatto che ci troviamo di fronte a un’opera prima, per quanto affidata a un personaggio di provata esperienza, che però per l’occasione mette da parte il suo tratto maggiormente distintivo: l’ironia.
il disco è disponibile in Maxi CD e NON in streaming.