L'album dal vivo perduto dei Pearl Jam

Doveva uscire nel '98, venne mandato al macero. È tornato per il RSD e, sorpresa, pure in digitale

Recensione del 28 apr 2023 a cura di Gianni Sibilla

Voto 7/10

La discografia dei Pearl Jam contiene centinaia di dischi dal vivo: i "Bootleg ufficiali" di ogni concerto, pubblicati a partire dal 2000; una decina di concerti di archivio (le "Vault"), le uscite più regolari nel corso degli anni: il primo album dal vivo fu il "Live in Atlanta" pubblicato a pezzi sui cd singoli di "Dissident" nel '94, il primo regolare fu "Live on two legs" nel '98, a cui ne sono seguiti diversi altri.

Eccone uno nuovo, proprio del '98: "Give way", riscoperto in vinile e CD per il record store day e, nel weekend, comparso anche a sorpresa in digitale sulle piattaforme. Non è più un'edizione limitata, quindi.

Perché ascoltare un altro album live della band? Beh, innanzitutto per la sua storia: "Give way" documenta un concerto del 5 marzo 1998 al Melbourne Park, Australia del '98, che venne trasmesso dalla radio Triple J. La copertina richama quella di "Yield", l'album appena pubblicato - solo che il cartello della precedenza riporta la scritta locale, "Give way" appunto. L'album venne stampato in 50.000 copie, allegate alla videocassetta documentario dei Pearl Jam “Single Video Theory” dell'agosto 1998, ma solo nei negozi Best Buy. La leggenda vuole che la Epic Records e i Pearl Jam non avessero approvato l'operazione e bloccarono l’uscita: le 50.000 copie stampate vennero mandate al macero e le poche salvatesi sono rarissime e costose, arrivando a superare la quotazione di 500 dollari.

Il disco è stato remixato e suona benissimo: documenta la band in stato di grazia - ma c'è mai stato un periodo in cui i Pearl Jam non hanno suonato bene dal vivo? Un periodo che conosciamo già per "Live on two legs", che uscì qualche mese dopo con distribuzione regolare. I Pearl Jam di quel periodo hanno una carica e un'urgenza che oggi è stata sostituita da esperienza e mestiere. Ma le "Corduroy", le "State of Love and Trust" e le "Immortality" di questo periodo sono memorabili - meno bella "Black" che qua dura solo 5 minuti (negli anni successivi sarebbe arrivata a durare quasi il doppio).

Ora come allora, la scelta inspiegabile riguarda le 8 delle 25 canzoni suonate quella sera, escluse dalla pubblicazione. O, meglio, si spiega per la scelta di contenere tutto su un unico CD (e nella versione RSD 2023 da due Vinili). Ma lasciare fuori "Whislist", "Off He Goes", "Daughter" e "Indifference" tra le altre lascia un po' di amaro in bocca. Soprattutto ora che il live è in digitale, dove lo spazio c'è, eccome: non si potevano recuperare? Una bella pubblicazione, bello renderla accessibile a tutto, ma uno sforzo in più sarebbe stato un bel regalo ai fan.

Tracklist

01. Release (05:08)
02. Brain of J. (02:55)
03. Animal (02:49)
04. Faithful (04:23)
05. In My Tree (04:24)
06. I Got Shit (04:00)
07. Corduroy (05:20)
08. Even Flow (05:28)
09. Spin the Black Circle (03:16)
10. Given to Fly (04:40)
11. Hail, Hail (04:00)
12. MFC (02:45)
13. State of Love and Trust (03:52)
14. Do the Evolution (03:37)
15. Alive (06:12)
16. Black (05:16)
17. Immortality (06:27)

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