Dopo una pausa lontana dai riflettori e un periodo dominato da situazioni difficili, come la perdita di persone care, e non solo dalla pandemia, lo scorso anno gli Imagine Dragons hanno dato il via a un nuovo progetto. La nuova fase della carriera di Dan Reynolds e soci è stata inaugurata a settembre con il disco “Mercury – Act 1” e ha visto la band statunitense raccontare il proprio vissuto e svelare un lato inedito di sé. Nella realizzazione delle tredici canzoni del suo quinto album in studio la formazione del Nevada si è affidata a Rick Rubin, come produttore esecutivo, per affrontare il dolore, ma celebrare anche la vita, puntando su vulnerabilità e onestà. Da brani dai testi metaforici come “Radioactive”, gli Imagine Dragons sono così passati alla drammaticità e all’immediatezza nella narrazione, come nel commovente singolo “Wrecked” in ricordo della moglie del fratello. “Mercury – Act 1” ha rivelato alla fine sia i punti di forza e i nuovi stimoli del gruppo, ma anche le sue debolezze nel non riuscire e rinvigorirsi. Il progetto si arricchisce ora di diciotto nuove canzoni con la pubblicazione dell’atto secondo, reso disponibile in un’unica uscita insieme alle 14 tracce del precedente disco. Nella sua interezza, “Mercury – Act 1 & Act 2”, grazie ad alcune intuizioni introdotte con la seconda parte, mostra la verità degli Imagine Dragons nella loro rinascita sotto un lato migliore.
“Mercury – Act 1 & Act 2”
Già con “Bones” e “Sharks”, i singoli che hanno anticipato il secondo atto, per cui Dan Reynolds e compagni hanno tenuto in squadra il duo svedese Mattman & Robin, la band ha fatto capire di voler portare avanti gli intenti di “Mercury – Act 1”. La prima anticipazione del nuovo album, che hanno ascoltato dal vivo anche i 65mila fan italiani presenti al concerto dello scorso 11 giugno all'Ippodromo Snai La Maura di Milano, si costruisce sugli immancabili inserti rock in pieno stile Imagine Dragons e sulle virate elettroniche. Il pezzo mette in mostra un’attitudine più autentica e grezza, fino ad appiccicarsi con rapidità. “Sharks”, tuttavia, cambia direzione e insegue una solarità inedita per la band, fatta di battimani e ritmo che sostengono una denuncia sociale (You're a light in the dark / Just you wait and you'll see / That you're swimmin' with sharks"). È l’ironia unita alla schiettezza, anche in termini musicali, la grande novità di “Mercury – Act 2”. Su un terreno prevalentemente pop radiofonico, con soste a volte audaci e suoni orecchiabili che guardano senza distinzioni a rock, hip-hop, elettronica.
Nel rinascere dall’angoscia e dalle lotte interiore di “Mercury – Act 1”, con il nuovo capitolo Reynolds e soci si portano verso la malinconia per scorgere del tutto la luce in fondo al tunnel. Gli Imagine Dragons affidano allora le loro confessioni a sonorità talvolta eclettiche e distorte come in “I’m happy”, oppure alle dimensioni intime di “Ferris Wheel”, prima di tracciare una linea più morbida che incontra la solarità di “Younger”, una potenziale hit nel loro marchio di fabbrica, o la natura riflessiva di “I wish” o “They don’t know you like I do”.
La verità degli Imagine Dragons
Nel completare il progetto inaugurato lo scorso anno, la band cerca di riscattarsi e, invece che lasciarsi andare alla rabbia o implorare empatia, si rialza e spicca il volo. Nella copertina di “Mercury – Act 1” era raffigurata la caduta di una persona, che ora invece nell’immagine del nuovo album si eleva. Viene così offerta la chiave di lettura del disco, indicata anche nella traccia “Higher ground”: “What a life / I live until I die / Won’t fail unless I try / I’m searching for the higher ground”, canta con vigore Dan Reynolds nel ritornello del sesto brano di “Mercury – Act 2” per indicare con parole dirette la nuova presa di coscienza del gruppo. La formazione di Las Vegas non si nasconde più dietro grandi metafore e ha modo di raccontare solo la propria verità. “I might fall down / I know my luck will come back around”, recita un passaggio incisivo della succitata “I’m happy”, in cui una marcetta di batteria enfatizza l’intento di non celare né il dolore né pensieri positivi. Rispondendo al desiderio di condividere le tante riflessioni, le esperienze personali e l'evoluzione che il gruppo ha maturato negli ultimi anni, come il precedente atto, il disco raggiunge una lunghezza di circa un'ora e la propria testimonianza assume densità e varietà, tanto che si trovano sia storie che dichiarazioni.
Per chiudere il loro nuovo album gli Imagine Dragons scelgono infatti la delicatezza malinconica di un brano che suona come una lettera piena di profonda intimità e affetto. Mentre la canzone si apre a una dimensione orchestrale e l’ambiente sonoro acquista spessore, il racconto personale di Dan Reynolds si fa messaggio d’amore per chiunque ascolti: “Change the future and erase the past / Grab the bullet out and pull you back / I promise that I'd save your life like you saved mine”. La band ha quindi saputo scavare a fondo dentro di sé e, grazie all’onestà con cui ha svelato una nuova faccia e lati di sé più delineati e profondi, è riuscita a ritrovare la forza anche senza stravolgere o cambiare in modo netto il proprio mondo sonoro, facendo tesoro di quanto costruito negli anni.