Jon Bon Jovi:"Le grandi canzoni migliorano con le collaborazioni"

Il frontman dei Bon Jovi parla della ristampa di "Forever" con ospiti come Bruce Springsteen e altri

Come già annunciato, il prossimo 24 ottobre sarà pubblicata una nuova versione dell'ultimo album dei Bon Jovi, "Forever" (qui la nostra intervista e qui la recensione), che includerà le canzoni del disco reincise con ospiti del calibro di Bruce Springsteen e altri, oltre a due nuovi brani aggiuntivi.

Durante una recente apparizione al "The Rich Eisen Show", il frontman Jon Bon Jovi ha parlato della decisione della sua band di ripubblicare i brani del recente lavoro di studio sotto una nuova veste e raccolti nella pubblicazione "Forever (Legendary Edition)". Oltre a Springsteen, ospite del singolo già edito "Hollow man", la nuova edizione di "Forever" includerà le collaborazioni con - tra gli altri - Jelly Roll in "Living proof",  Jason Isbell in "Waves" e Avril Lavigne in "Living in Paradise". Tra gli ospiti ci sono anche James Bay, Robbie Williams, Ryan Tedder, The War and Treaty, Joe Elliott dei Def Leppard, Lainey Wilson e Marcus King.

Anticipando l'uscita, Jon ha quindi raccontato:

"Quando abbiamo pubblicato l'album 'Forever' l’anno scorso, avevo la speranza che io fossi guarito – tutti sanno che ho subito un intervento chirurgico alla gola. Ma non ero ancora al mio livello. Per questo non c’è stato un tour a supporto di 'Forever'. Amo però questo album, ed è stato accolto talmente bene che ho chiamato alcuni amici e ho detto: 'Ascoltate, questo disco merita una seconda occasione". Ho quindi chiesto, da Bruce a Jelly Roll, dai giovani ai veterani, dal country al rock, a donne e uomini, di cantare un verso, di partecipare a un album di collaborazioni, per così dire. Ho anche scritto un paio di nuove canzoni, tra cui 'Red, white and jersey', che è il nuovo singolo. Così stiamo ripubblicando l’album. E le grandi canzoni diventano ancora migliori con queste collaborazioni.

Avere Bruce che canta ufficialmente con me per la prima volta in un brano come 'Hollow man' è stato accolto molto bene. È fantastico. È semplicemente un modo per riproporre il disco, dire al mondo che finalmente sto bene e tornare al lavoro".

Quando gli viene chiesto di raccontare il suo primo incontro con Bruce Springsteen, Jon ha narrato: "Oh mio Dio, alla fine degli anni ’70. La prima volta io suonavo in una cover band, era il 1978. Suonavamo molto rhythm & blues, eravamo una sorta di versione 'Muppets' degli Asbury Jukes. Avevo cinque fiati nel gruppo. Ero minorenne, suonavo nei bar, avevo 17 anni.
E una notte, sapendo che lui era sempre in giro, mi giro al microfono sul palco e… boom, è sul palco con noi. Abbiamo cantato insieme. Così il giorno dopo, tornando a scuola, la professoressa chiede alla classe: 'Che avete fatto ieri sera?': 'Ho cantato con Bruce giù ad Asbury'. Gli Asbury Jukes e la E Street Band venivano tutti da lì, e c’erano buone probabilità di trovarli nei bar in cui si suonava. È stata una fortuna avere i tuoi eroi così vicini". 

A proposito di cosa intendesse quando ha detto che Bruce è stato come un fratello maggiore per lui, Jon ha poi spiegato: "Nel corso della mia carriera abbiamo sempre guardato con ammirazione alla E Street Band e agli Asbury Jukes. Southside Johnny ha prodotto alcune delle mie primissime demo. Come dicevo, conosco Bruce dai tempi del liceo, e c’è sempre stato quel rapporto fatto di pollici alzati, cenni d’intesa, un hamburger ogni tanto.
Ma col passare degli anni, quando siamo entrambi invecchiati, capita che ci facciamo insieme questi viaggi di cento miglia senza radio, senza telefoni, nessuno intorno. E allora possiamo parlare come due uomini più saggi, che ne hanno viste tante. Ogni tanto, anche lui, ha bisogno di qualcuno con cui parlare".

Vuoi leggere di più su Bon Jovi?

rockol.it

Rockol.com s.r.l. - P.IVA: 12954150152
© 2025 Riproduzione riservata. Rockol.com S.r.l.
Privacy policy

Rock Online Italia è una testata registrata presso il Tribunale di Milano: Aut. n° 33 del 22 gennaio 1996