Un paio di settimane orsono, l'11 settembre, è morto Nicky Ryan, il produttore di ogni album solista di Enya. Aveva 79 anni. Ryan oltre che essere il produttore era anche il manager della musicista irlandese, l'ha accompagnata per tutta la carriera, in tutti i suoi successi, a partire dalla celeberrima "Orinoco flow".
Nicky Ryan era il manager dei Clannad, un gruppo folk celtico originario della contea del Donegal composto da diversi membri della famiglia di Enya. Dopo una breve esperienza con i Clannad, Eithne Pádraigín Ní Bhraonáin (in gaelico) oppure Enya Patricia O' Brennan (in inglese), lasciò la band all'inizio degli anni '80 con l'intenzione di intraprendere una carriera solista. Ryan, con la moglie Roma, la seguì. Enya scriveva la musica, la scrittrice e poetessa Roma Ryan i testi.
Lasciati i Clannad, Enya si trasferì a casa dei Ryan e iniziò a registrare nel loro studio casalingo. Registrava demo che poi Roma inviava ai produttori cinematografici nella speranza che le sue canzoni sognanti potessero adattarsi alle immagini dello schermo. Nel 1984 a Enya venne finalmente chiesto di scrivere la colonna sonora per la commedia "The Frog Prince" (in italiano, 'Il principe ranocchio'). Nel 1987 pubblicò quello che si può considerare il suo primo album, la colonna sonora per il documentario in sei parti della BBC "The Celts", che venne poi ripubblicato nel 1992 con il titolo "Enya".
Il disco piacque al presidente della Warner Music britannica Rob Dickins che offrì alla pressoché sconosciuta Enya un sostanzioso contratto discografico. "La casa discografica pensava che fossi pazzo, ma a volte si ingaggiano artisti per fare soldi, a volte si ingaggiano artisti per fare musica", fu il suo commento. Guidato da nobili propositi anche Dickins non avrebbe mai lontanamente immaginato che Enya avrebbe avuto un tale successo ed avrebbe fatto guadagnare alla Warner un sacco di soldi vendendo quasi 100 milioni di album in tutto il mondo.
La canzone che ha lanciato Enya verso le stelle è stata "Orinoco Flow", singolo del suo secondo album, pubblicato nel 1988, "Watermark". Accadde che le demo di "Watermark" vennero registrate agli Aigle Studios di Nicky Ryan a Dublino, ma Dickins suggerì che i brani fossero ri-registrati digitalmente a Londra. Nicky ed Enya allora partirono da Dublino e arrivarono agli Orinoco Studios, uno spazio di registrazione che avrebbe regalato il nome alla canzone più famosa di Enya. Quando le demo delle canzoni vennero completate e l'album era praticamente pronto, tutti sentivano che mancava qualcosa per essere davvero completo. Ad Enya allora venne un'idea: una sequenza di accordi accompagnati da una semplice frase ripetuta continuamente: "sail away". Roma Ryan ci aggiunse un testo.
In una intervista del 2008 Dickins raccontò: "Quando misi sotto contratto Enya, Nicky mi chiese: 'Non ci metterai pressione per i singoli, vero?' Non era quel genere di musica. Scherzando chiesi: 'Nicky, dov'è il singolo?'. Una settimana dopo Nicky mi chiamò dicendo: 'Ce l'abbiamo!'. 'Cosa?' 'Abbiamo il singolo!'. Mi mandò ciò che poi è diventato "Orinoco flow"".
Un tratto distintivo del suono di Enya è l'uso di voci sovrapposte, un risultato che Nicky ha ottenuto in studio attraverso un processo di stratificazione multitraccia, senza l'ausilio di alcun campionatore. Per creare l'etereo coro del brano, centinaia di take vocali sono state registrate su di un registratore, riversate su un secondo registratore e incorporate nel mix finale. L'ingegnere del suono James Barton, che ha mixato "Orinoco flow", ha ricordato i lavori al brano in un'intervista del 2018 con The Ringer: "Enya è bravissima a costruire accordi con la sua voce. Davvero bravissima. Ne abbiamo discusso in sala regia, poi lei è uscita e ha iniziato a cantare. E canta come un angelo."
Pubblicato nel 1988 come singolo principale dell'album "Watermark" , "Orinoco flow" scalò le classifiche quasi immediatamente, rimanendo per tre settimane al primo posto in Gran Bretagna, conquistando il primo posto in Belgio, Irlanda, Svizzera e Paesi Bassi e sfondando persino oltreoceano, negli Stati Uniti. Parlando con il quotidiano britannico The Guardian Dickins ricordò: "Nella settimana della uscita, la Tower Records telefonò per dire che quando avevano suonato l'album in negozio, ne avevano vendute 45 copie: quasi tutti nel negozio avevano comprato il disco. Era una cosa inaudita. È passato dalla posizione 29 alla 5, poi alla numero uno e abbiamo venduto un sacco di album. È stato un vero e proprio passaggio dalle stalle alle stelle."
Arrivato in un'epoca in cui la musica New Age non era ancora entrata nel mainstream, "Orinoco flow" fu una numero uno del tutto inattesa, fondendo misticismo celtico con sintetizzatori cinematografici. Ma nonostante le sue stranezze, nel suo profondo era una canzone pop, con il ripetuto ritornello "sail away" che entrava immediatamente in testa e non ti lasciava anche dopo un solo ascolto. Nel 1988 chiesto conto a Nicky Ryan